FRANCESCA ARPINO - POETA CON STILE

08 ottobre 2020

di Roberto Dall’Acqua
 
Il Giornale del Ricordo, sempre alla ricerca di talenti, ha trovato la sapiente e arguta poetessa e scrittrice Francesca Arpino. Che ci ha dedicato un vivace scambio d’opinioni.
 
- Francesca come nasce il tuo amore per la scrittura? Parlaci dei tuoi libri...
 
Con certi amori ci nasci.. Io avevo la penna in mano ai primi vagiti, ora per la gioia dei miei amici sono un piccolo leopardi che persino le comunicazioni SMS sa rendere libri, preannunciando conflitti e malinconie più che saluti.
Ho scritto da un anno a questa parte 3 libri di poesie dove ho avuto altri coautori e 2 racconti personali ai quali sono molto legata. Ognuno di questi testi descrive Emozioni sul nascere e in divenire, che siano in prosa o in poesia.
Le poesie sono associate a temi di attualità, come la dignità umana all' interno del carcere, la figura della donna, l'amore.
I miei racconti invece si presentano come spunti di riflessione. Storie che fanno emergere il potere della resilienza in forme diverse. 
Nel testo "Legami di sangue" si descrivono situazioni disfunzionali o di disagio familiare che mettono a dura prova un ragazzo. 
In quello "La guerra silente" , scritto durante il covid, si descrive la forza di una giovane specializzanda che combatte il virus in reparto dividendosi  tra dubbi e pensieri.
 
-Come concili lavoro e scrittura?
 
Se dovessi decidere e fare dei piani su come conciliare le cose, il "fare arte" non sarebbe la mia strada. Amo più l'improvvisazione! Lo scrivere, come le arti in genere sono  passione nel mio caso, quello spazio vitale che saprò sempre trovare nella mia vita per ritemprare le mie membra, senza definire un impegno editoriale.
Quel che se ne produce spero solo sia un valore aggiunto per chi legga..
 
-Come ti rapporti con i social? Li usi?
 
Uso io il social prima che il social usi me. 
La rete è delicata ma utilizzata con intelligenza può creare delle sinergie di intenti, momenti di condivisione e nel mio caso anche spunti per storie.
 
- Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante.
 
Ne ho diversi in momenti differenti, come avvocato ci sono state delle esperienze che mi hanno toccata dal vivo soprattutto con i minori, come psicologa sono stata entusiasta di fare un tirocinio in una clinica psichiatrica per entrare nel vivo delle varie sfaccettature della mente umana.
 
- Alejandro Jodorowski afferma: <<Il tempo asciuga il superfluo e conserva  l’essenziale>>. Che ne pensi?
 
Superfluo e essenziale.... Una contrapposizione che mi ricorda che dal disordine si genera caos e che l'essenziale è invisibile ai nostri occhi.. 
A mio parere ritengo che per godere dell'essenziale va necessariamente compreso anche il termine superfluo e utile. 
Solo un buon lavoro su noi stessi ci aiuta a capire quali siano le priorità e cosa sia importante veramente per la nostra crescita personale.
 
-Cioran, d’altro canto, afferma: <<Quando un cane abbaia a un ombra mille cani ne fanno una realtà>>.
 
Penso che ognuno di noi può essere il condizionamento dell'altro.
Ritengo che spesso le paure o la rabbia di uno possano essere riflesse o percepite anche su chi ci è accanto.
Credo nel cane che abbaia perche' penso sia necessario ascoltare e capire il perche', ma prima di fare altro rumore credo nei silenzi che addomesticano frastuoni superflui.
 
- Come vedi il tuo futuro? Obiettivi personali e professionali.
 
Se avessi già un futuro programmato sai che noia!!! 
Aspetto di decidere che le cose accadano... 
I miei obiettivi? 
Dare agli altri senza mai smettere di dare a me stessa... 
In questo l'arte è già un buon inizio...
 
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