LA “GENTILE” COMUNICAZIONE DI TIM

08 giugno 2018

di Roberto Dall’Acqua

Disdico la linea telefonica Tim fissa - comunicando il mio nuovo indirizzo - il 13 novembre 2017, perché cambio regione, e infatti pago l’ultima bollette relativa a quel mese. Dopo sei mesi di silenzio la Tim mi chiede - tramite la Fire (società di recupero crediti di Messina con call center in Romania) - 381 euro di fatture arretrate.
Il 187 mi dice, più volte, che a quel numero non c’è nulla da pagare e loro non vedono nulla di anomalo.
Mi chiedo se è mai possibile avere una telefonata da Tim - o almeno uno scritto - che denunzi il mio debito. Sono le nuove procedure di “rispetto” per il cliente perché, solo qualche anno fa, l’utente veniva avvertito se aveva un debito.
Poi - procedura insolita - la Fire (cohme ha avuto il numero del mio telefonino?) mi telefona e mi manda le bollette solo su mia richiesta. Ora che faccio devo pagare sperando che non sia una truffa - non sembra ma al giorno d’oggi non si sa mai - o non pagare? E poi perché la Fire vuole che paghi le fatture su un conto corrente e invii il pagamento del pagato e non paghi con le bollette Tim che mi ha, successivamente, inviato? Se pago con le fatture di Tim cosa succede? Che dal 187 non vedranno che ho pagato e quindi la Fire - se davvero opera come recupero crediti esterno - mi chiederà ancora di pagare? La Fire si pavoneggia dicendo che non c’è nessun importo in più da pagare e oggi aspetta il fax del pagamento. Che faccio pago? Pago - e so di rischiare - con le fatture di Tim avute da Fire che poi mi sgriderà per non aver usato il suo conto corrente. Vediamo se, e chi, reclama ancora il mancato pagamento. Questi sono i fatti. Il commento sull’educazione e sul modo di comunicare di Tim è superfluo. Oggi sono lieto di avere Vodafone come linea del mio telefonino.


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News » INCHIESTE - Sede: Nazionale | venerdì 08 giugno 2018