Carlotta Galmarini - Il teatro la mia passione28/1/2023
Carlotta Galmarini - Il teatro la mia passione28/1/2023
di Roberto Dall'Acqua
- Partiamo da qui: “Libero è colui che si arrende alla trasformazione…”.
- Libero e’ colui che si arrende alla trasformazione -per me è una frase che da sempre fa parte della mia vita e la rappresenta . Il cambiamento è insito nella vita. La nostra intelligenza sta nell’accoglierlo e nell’accettare che avvenga. Da molti anni sto lavorando sulla sensazione di fiducia verso la vita perché ti permette di vivere in piena libertà e nella completa totalità delle esperienze. Siamo qui per un motivo e sicuramente è legato alla nostra evoluzione spirituale, psicologica, emotiva e fisica.
- Carlotta nel mondo dello spettacolo tante esperienze. Racconta…
- Carlotta nel mondo dello spettacolo tante esperienze. Racconta…
Beh sì ho lavorato ma non ancora quanto vorrei sinceramente. Ultimamente sono stata sul set di Giulia di Ciro De Caro, e a breve girerò un film di Mario Parruccini dove avrò un piccolo ruolo. Mi sto dedicando molto anche al teatro mia passione da sempre.
- Livorno, Roma, Parigi. Tre città tre emozioni diverse.
E non solo. Ci sono state anche Londra e New York. Diciamo che sono nata a Livorno, perché mia madre è livornese ed i miei genitori vivevano in Toscana con le mie sorelle. Con il lavoro di mio padre la mia famiglia si e’ spostata parecchio. Livorno forse è la città legata alla mia infanzia. Gli odori, i colori di quando passeggiavo con mia madre nel mercato, o sui fossi, Livorno é l’estate , il profumo del mare durante le mareggiate, i tuffi, le risate ma anche la malinconia di settembre che segnava l’inizio di un nuovo anno scolastico e della fine dell’estate. Roma, anzi in questo caso Campagnano perchè da piccola abitavo lì, significa crescita, spostamento. Ci siamo trasferiti a Roma , quando avevo 20 giorni. Roma é per me la diversità, l’amore, le origini acquisite, l’apprendimento, la scoperta, il mio fidanzato. Roma è autunno, inverno e primavera. I mesi della scuola e gli autobus che prendevo per arrivarci. E’ la capitale e la grande città. Roma mi ha insegnato così tanto, una città magica che adoro. Parigi è il cambiamento, una metropoli che gia conoscevo dato che mio padre ha vissuto lì per 4 anni quando avevo tra i 5 e i 9 anni. Parigi è la luce, l'arte, lo stile, la bellezza ma anche l'integrazione. Parigi è la musica brasiliana, le passeggiate lungo la Senna, la chiesa di Saint Sulpice, Place de la Contrescarpe e gli anni dell'università La Sorbona e della presa di coscienza di chi fossi veramente. Il francese è la mia seconda lingua, lo parlo come se fosse l'italiano, Parigi si lega ai miei genitori ed alla mia famiglia. E' una città che vive in me da sempre ed ha davvero significato il cambiamento nel mio modo di pensare d’interagire con le persone. Mi ha aperto la mente, ed il mio modo di vedere la vita. Ogni tanto ci torno e mi si riaccende il cuore.
- Livorno, Roma, Parigi. Tre città tre emozioni diverse.
E non solo. Ci sono state anche Londra e New York. Diciamo che sono nata a Livorno, perché mia madre è livornese ed i miei genitori vivevano in Toscana con le mie sorelle. Con il lavoro di mio padre la mia famiglia si e’ spostata parecchio. Livorno forse è la città legata alla mia infanzia. Gli odori, i colori di quando passeggiavo con mia madre nel mercato, o sui fossi, Livorno é l’estate , il profumo del mare durante le mareggiate, i tuffi, le risate ma anche la malinconia di settembre che segnava l’inizio di un nuovo anno scolastico e della fine dell’estate. Roma, anzi in questo caso Campagnano perchè da piccola abitavo lì, significa crescita, spostamento. Ci siamo trasferiti a Roma , quando avevo 20 giorni. Roma é per me la diversità, l’amore, le origini acquisite, l’apprendimento, la scoperta, il mio fidanzato. Roma è autunno, inverno e primavera. I mesi della scuola e gli autobus che prendevo per arrivarci. E’ la capitale e la grande città. Roma mi ha insegnato così tanto, una città magica che adoro. Parigi è il cambiamento, una metropoli che gia conoscevo dato che mio padre ha vissuto lì per 4 anni quando avevo tra i 5 e i 9 anni. Parigi è la luce, l'arte, lo stile, la bellezza ma anche l'integrazione. Parigi è la musica brasiliana, le passeggiate lungo la Senna, la chiesa di Saint Sulpice, Place de la Contrescarpe e gli anni dell'università La Sorbona e della presa di coscienza di chi fossi veramente. Il francese è la mia seconda lingua, lo parlo come se fosse l'italiano, Parigi si lega ai miei genitori ed alla mia famiglia. E' una città che vive in me da sempre ed ha davvero significato il cambiamento nel mio modo di pensare d’interagire con le persone. Mi ha aperto la mente, ed il mio modo di vedere la vita. Ogni tanto ci torno e mi si riaccende il cuore.
Diciamo che queste 3 città delineano tre momenti diversi della mia vita. Poi ci sono state anche Londra e New York ma di queste ne parleremo nelle prossime puntate.
- Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante.
- Una volta passando vicino ad un bar in piazza della Malva incontrai un grande maestro come Bernardo Bertolucci. Stava pranzando. Era uno di quei registi con cui avrei voluto lavorare. Rimasi pietrificata a guardarlo quasi in Estasi. Passò in quel momento Roberto Granata, un amico ed un fotografo eccezionale , che mi chiese cosa stessi facendo ferma per strada impalata e gli confidai che c’era il maestro Bertolucci seduto al tavolo e che siccome nutrivo enorme stima per lui non riuscivo davvero a smetter di guardarlo. Così lui che lo conosceva mi portò al suo tavolo e mi presentò dicendo che ero una sua fan. Io imbarazzatissima dissi che avevo molta stima per i suoi film e che condividevo lo stesso lavoro artistico. Bernardo Bertolucci empatizzando con me disse a Roberto: “tra colleghi non esistono fan, siamo colleghi e condividiamo lo stesso amore per il cinema”.
- Il tuo spettacolo del cuore (concerto, film, teatro, ecc.).
- Ho adorato far parte del cast del film Giulia di Ciro De Caro perché stavo lavorando con la mia collega e amica Rosa Palasciano e con un grande regista come Ciro. Stavamo girando una scena in spiaggia e da personaggio (Sandra) ero incinta . Appena ho messo piede in spiaggia le persone sotto gli ombrelloni preoccupati per il mio stato di finta gravidanza mi hanno chiesto più volte se volessi riposarmi all’ombra perchè la temperatura era di circa 35 gradi. E'stato divertente e curioso vedermi cosi credibile agli occhi degli altri, nella camminata e nei gesti ma anche osservare la gentilezza delle persone, non capita sempre ecco. In teatro sono stata entusiasta di recitare al Piccolo Eliseo con la compagnia In controverso. Ma davvero potrei raccontare moltissimi aneddoti su ogni spettacolo o parte cinematografica televisiva a cui ho preso parte; ogni momento ha una sua storia.
- Il tuo futuro? Prossimi obiettivi?
- A febbraio dovrei girare nel film di Mario Parruccini e poi ho un piccolo ruolo con una produzione spagnola. Vedremo ancora cosa accadrà. Mi auguro di entusiasmarmi presto e tanto.
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