Tunisia, il Festival dei pastori
30 marzo 2025
Il Festival dei Pastori, che inizia ad Aprile in Tunisia, narra le origini berbere e montanare di una cultura e una tradizione, spesso angariata e messa sotto silenzio. Lo scopo è operare una sintesi, e una congiunzione, tra menti e filosofie differenti perché le montagne, come gli spiriti, sono fatte per incontrarsi attraverso il canto, il design e gli scambi.
- Ciao Adnen, e benvenuto sulle pagine de L’Ora.
Ciao Roberto, e a tutti i lettori fedeli di L’Ora! Grazie a voi! Siamo felici di invitarvi alla Festa dei Pastori in Tunisia.
- Come è nata l’idea di organizzare la Festa dei Pastori?
La Festa dei Pastori è nata nel 2012, a seguito di diversi eventi che celebravano la vita montanara e le tradizioni pastorali berbere. L'idea è venuta spontaneamente, spinta dalla gioia di celebrare le nostre radici culturali e rendere omaggio ai canti e alle tradizioni che ci sono care. Troppe volte, queste tradizioni vengono trattate in modo superficiale, a volte per scopi puramente turistici. In realtà, meritano di essere celebrate in tutta la loro profondità. La cultura pastorale non è solo un folklore, è un vero patrimonio che merita un evento di grande rilievo. Un evento che vada oltre la semplice degustazione di prodotti locali, per diventare un'esperienza filosofica e riflessiva. Il nostro orgoglio per il nostro patrimonio montano ci ha spinto a creare questa festa, che è anche un atto di resistenza contro il fanatismo. Dal 2013, i terroristi occupano le nostre montagne, e la cultura diventa un'arma decisiva nella lotta contro la violenza e l'intolleranza.
- Qual è il tema di questa edizione?
Quest’anno, abbiamo deciso di focalizzarci sul design e sull’artigianato dei pastori. Sebbene non ci sia un tema specifico, vogliamo mettere in risalto l’ingegno e la bellezza degli oggetti realizzati dai nostri artigiani montani. Questa edizione si distingue anche per la presenza dell’Italia, paese ospite, con una delegazione di oltre venti artisti, designer, ricercatori e giornalisti che arricchiranno questo evento con una nuova prospettiva.
Perché invitare degli artisti nel deserto? È per stimolare la loro creatività?
Questo incontro tra artisti e scrittori internazionali, e i pastori e gli artigiani della montagna Semmama, sarà uno scambio fruttuoso per tutti. Gli ospiti scopriranno nuovi saperi artigianali e artistici, mentre i montanari potranno arricchire e modernizzare le loro tecniche tradizionali grazie agli scambi con questi studiosi e umanisti. È lo spirito stesso di questa residenza-villaggio: un'atmosfera impregnata di gioia, interculturalità, dove l’arte universale e lo sviluppo sostenibile sono al centro dei dibattiti.
- Come pittore e poeta, l’arte e la creazione sotto diverse forme, con materiali vari, influenzano il tuo modo di creare?
La fusione dei materiali, il meticciato delle musiche, l'incontro delle metafore... Questi incroci creano una ricchezza infinita. L’arte, che sia visiva o sonora, è un invito all’evasione. Van Gogh, ad esempio, non ha solo eccelso grazie al suo genio, ma anche grazie agli incontri che ha fatto: quello con i minatori di Cuesmes, in Belgio, e con i contadini di Arles. Questi agricoltori sono veri scultori della terra. Modellano il suolo e espongono le loro opere sotto cieli sconfinati. I materiali che usano – fibre vegetali (esparto), argilla, lana, legno, pietre – sono tesori, e ci offrono la possibilità di creare opere responsabili e piene di nobiltà.
- Quali sono i tuoi obiettivi futuri per la Festa dei Pastori?
La Festa dei Pastori, così come la organizziamo qui, si distingue da quella delle montagne europee per la sua apertura verso altre culture. Non consideriamo le nostre montagne come una riserva da proteggere dall’altro, sotto il pretesto di salvaguardare una cultura immutabile. La nostra ambizione è radicare questa festa nelle colline tunisine, in un modo che sia scientifico e artistico, mantenendo al contempo un forte legame con le menti creative e le anime innovative che ci raggiungono da tutto il mondo. Le montagne, come gli spiriti, sono fatte per incontrarsi, incontrarsi attraverso il canto, il design e gli scambi. La Festa dei Pastori ha ora il suo centro culturale moderno, che si estende su 6.000 m². Quest’anno, creeremo un consiglio scientifico e lanceremo una casa editrice per pubblicare i nostri lavori sul pastorale in Tunisia e altrove.
di Roberto Dall'Acqua
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