L’atmosfera della festa, nonostante le cronache buie che ci inseguono, ieri ha saturato la galleria Stilj di Milano. Lo spazio, stracolmo di gente (un tempo si sarebbe detto compagni…) era lì prima di tutto per la presentazione della nuova edizione del “mitico” Re Nudo, diretto, o meglio, curato da Luca Pollini (assieme a Stefano Piantini). Un ruolo vissuto in maniera alternativa, si potrebbe azzardare, mantenendo vive la contestazione e l’informazione che riportano alla ribalta l’idea del meelting pot culturale e sociale e la ricerca dell’anticonformismo.
Quello che colpisce della pubblicazione è una sorta di nuova psichedelia con tracce underground, quintessenza della condizione musicale, rock e pop che inevitabilmente rimanda ai concerti del passato, compreso il progressivo (impossibile non avere nel numero 1 gli Area), per esempio quello del Parco Lambro.Insomma, molte le idee in campo, senza dimenticare quello che fu per la generazioneribelle, il periodo 68/77, portato generazionale di lotte per la libertà ma anche possibilità di aggregazione giovanile, espressione della creatività. Così nel Re Nudo di oggi, (ri)emerge una realtà fantastica per interesse, qualità, bellezza, siadal punto di vista grafico che dei contenuti e dei temi. Tra i tanti che hanno scrittosi va da Mussida aMarco Cappato a Carlo Massarini.
Senza dimenticare che oggi più che mai il pubblico e il privato si assimilano…
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