Ippolito Pace, un fine precettore1903-1990

Memoria per Ippolito Pace, un fine precettore

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Ippolito Pace, un fine precettore1903-1990

di Mario Catalano

Ippolito Pace è stato un sott'ufficiale della Marina Militare Italiana deceduto a causa di un infarto dieci anni fa, precisamente nel 2006, all’età di ottantasette anni. Nato nel capoluogo siciliano, fin da giovane ha deciso di far parte della Regia Marina, l’armata navale del Regno d’Italia fino al 1946, anno in cui, con la proclamazione della Repubblica Italiana venne denominata Marina Militare. Ha partecipato, durante la permanenza nel corpo militare, che ad oggi conta quasi quarantamila uomini, a molte battaglie della Seconda Guerra mondiale, tra cui l’attacco a Tripoli agli inizi degli anni ’40. Il motto “Patria e onore” e i colori bianco e blu hanno sempre accompagnato Ippolito fino alla sua scomparsa. L’ufficiale della Marina era una persona che aveva una forte passione per la filatelia, nella fattispecie era un grande collezionista di francobolli, provenienti da tutte le parti del mondo e di gran valore. Sposato per molti decenni, ha dovuto trascorrere gli ultimi dieci anni della sua vita da vedovo. Il sott'ufficiale, quando ha deciso di trasferirsi nel capoluogo siciliano, ha vissuto con la moglie e un commilitone, precisamente nella zona di San Lorenzo. Il quartiere, insieme a Resuttana, costituiscono il ventesimo, dei venticinque quartieri totali, di Palermo, situato nella parte settentrionale della città. Durante l’Ottocento vennero edificate molte ville in questa zona. Il quartiere si trova in uno dei luoghi più “in” della città. All’età di circa ottant’anni, Ippolito Pace decise di affrontare un lungo viaggio in auto - insieme a sua nipote e al marito di quest'ultima che guidava - da Palermo fino a Brunate, comune che conta poco meno di duemila abitanti, in Provincia di Como. La località è nota principalmente per la presenza di numerose ville in stile eclettico e liberty. Nella sua vita il Pace, oltre ad essere quotidianamente fedele alla bandiera con le quattro repubbliche marinare, aveva molti hobby. Quello che lo appassionava di più erano le parole crociate, gioco enigmistico la cui paternità appartiene a Arthur Wynne, il famosissimo enigmista britannico vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Un modo, quello delle parole crociate, per allenare sempre la propria mente, quindi, mantenerla sempre “giovane”. Durante la sua vita ha partecipato a tantissime manifestazioni e grazie alla sua esperienza pluriennale di eventi storici, fu una miniera di memorie che sono state successivamente conservate. Inoltre, il Pace è stato un ottimo istitutore per il nipote Giovanni, oggi quarantaquattrenne.

Ippolito Pace, Palermo 1903 - Palermo 1990

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Il ricordo del pronipote 

di Giovanni Curatola

Ippolito Pace, classe 1903, è stato un maresciallo della Regia Marina deceduto nel 1990, all’età di 87 anni, alla vigilia di quel campionato di calcio tanto atteso perché organizzato nel nostro paese. Nazionalista convinto, di cultura superiore alla media nonostante un’estrazione sociale popolare, profondamente impregnato di un’educazione e buone maniere ottocentesche, nel 1925 iniziò la sua vita in mare. La II° Guerra Mondiale lo ha visto di stanza presso il Centro Radio Ricevente della Regia Marina di Tripoli. L’8 settembre 1943, così come la fine della guerra, lo colse in Puglia, nella caserma di Marina presso Mesagne (Brindisi). Nel dopoguerra ha continuato a navigare su navi mercantili per un altro quindicennio, toccando tutti i continenti tranne l’Australia. Aveva una forte passione per la filatelia, passione iniziata negli anni della Marina e poi proseguita da pensionato. Sposato, senza figli, ha dovuto trascorrere gli ultimi 20 anni della sua vita da vedovo nella sua Palermo. Negli anni 1983 e 1984, a oltre ottant’anni, è tornato a solcare il mare, stavolta da passeggero, per accompagnare al Nord – via Genova - sua nipote Angela (Lina) e suo piccolo pro-nipote Giovanni. A quest’ultimo in particolare ha amorevolmente aperto la miniera delle sue memorie, trovando in lui il “bastone della sua vecchiaia” e coinvolgendolo in tantissimi hobbies (modellismo, puzzle, calcio, parole crociate, carte, storia, ecc.). E quel parente all’antica, tanto mite, dolce e pacato quanto risoluto e tutto d’un pezzo, in famiglia nessuno l’ha dimenticato.

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Roberto Dall'Acqua

Il ricordo del pronipote di Giovanni Curatola Ippolito Pace, classe 1903, è stato un maresciallo della Regia Marina deceduto nel 1990, all’età di 87 anni, alla vigilia di quel campionato di calcio tanto atteso perché organizzato nel nostro paese. Nazionalista convinto, di cultura superiore alla media nonostante un’estrazione sociale popolare, profondamente impregnato di un’educazione e buone maniere ottocentesche, nel 1925 iniziò la sua vita in mare. La II° Guerra Mondiale lo ha visto di stanza presso il Centro Radio Ricevente della Regia Marina di Tripoli. L’8 settembre 1943, così come la fine della guerra, lo colse in Puglia, nella caserma di Marina presso Mesagne (Brindisi). Nel dopoguerra ha continuato a navigare su navi mercantili per un altro quindicennio, toccando tutti i continenti tranne l’Australia. Aveva una forte passione per la filatelia, passione iniziata negli anni della Marina e poi proseguita da pensionato. Sposato, senza figli, ha dovuto trascorrere gli ultimi 20 anni della sua vita da vedovo nella sua Palermo. Negli anni 1983 e 1984, a oltre ottant’anni, è tornato a solcare il mare, stavolta da passeggero, per accompagnare al Nord – via Genova - sua nipote Angela (Lina) e suo piccolo pro-nipote Giovanni. A quest’ultimo in particolare ha amorevolmente aperto la miniera delle sue memorie, trovando in lui il “bastone della sua vecchiaia” e coinvolgendolo in tantissimi hobbies (modellismo, puzzle, calcio, parole crociate, carte, storia, ecc.). E quel parente all’antica, tanto mite, dolce e pacato quanto risoluto e tutto d’un pezzo, in famiglia nessuno l’ha dimenticato.

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