di Daniela Dall'Acqua. Foto Giovanni Schiavo

"Giovanni ha la capacità di usare bene le parole nel costruire il suo racconto, in modo tale che il lettore riesca a 'vedere' quello che viene descritto e ci si immerga dentro. É una qualità non da poco". Così, martedì 4 giugno,  Adolfo Fantaccini (ANSA) ha presentato in un pub del centro storico di Palermo il libro di Giovanni Curatola "Continuando a pedalare nella storia. Riflessioni in bicicletta tra la Sicilia e le Fiandre". Il volume, il secondo sul tema scritto dall'autore, raccoglie in 12 capitoli altrettanti viaggi in bicicletta, con amici fidati o, qualcuno, in solitaria, nei luoghi dove si é scritta la storia europea: da Waterloo a Berlino, da Austerlitz a Bruxelles, da Aquisgrana a Maastricht, da Sedan a Dongo.

L'autore ha piacevolmente intrattenuto il pubblico intervenuto, raccontando alcuni aneddoti relativi ai suoi viaggi e alle sue foto che documentano le tappe del percorso. "Quello che mi porto a casa dai viaggi sono solo la memoria e le foto, realtà oggettiva di quanto io e i miei compagni di viaggio abbiamo visto e vissuto. Niente cianfrusaglie, che appesantiscono solo lo zaino". Così risponde l'autore alla domanda su quali souvenir porta a casa dai suoi viaggi.

Il libro di Giovanni Curatola non è un manuale per cicloturisti nè un libro di viaggi, né un libro di storia. É un genere a sé, che tocca per alcuni aspetti questi generi, ma si avvicina forse più al libro di memorie, quasi un 'diario di bordo' di un viaggiatore curioso.
Disponibile nelle librerie e online.

RIPRODUZIONE RISERVATA copyright www.ilgiornaledelricordo.it