Han Kang, la prima volta della Corea

Memoria per Han Kang, la prima volta della Corea

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Han Kang, la prima volta della Corea

Non era un Nobel annunciato, scrive Marco Del Corona sul Corriere della Sera che descrive così il premio: «È una voce giovane, almeno per gli standard dell’Accademia di Svezia: Han Kang compirà 54 anni il 27 novembre. Una voce capace di rompere il guscio di una civiltà letteraria a lungo isolata, stretta com’è tra Cina e Giappone: il suo romanzo La vegetariana vinse il Booker Prize nel 2016 imponendone l’autrice come una rivelazione a livello globale. Ora i suoi lettori possono convenire con i giurati di Stoccolma: la sua “intensa prosa poetica che affronta traumi storici e mette a nudo la fragilità dell’essere umano”. Di più: il Nobel, che Han riceverà il 10 dicembre, tocca un Paese formalmente ancora in guerra, perché nessun accordo di pace ha chiuso il conflitto del 1950-1953 e la Corea del Nord, sopra il 38° parallelo, resta un’entità ostile».

Kang ha appreso la notizia con una certa misura: «Festeggerò bevendo una tazza di tè», ha spiegato. A vincere il Nobel è indirettamente anche Adelphi, la casa editrice che ha pubblicato i suoi libri. 

Mauro Covavich descrive così la sua scrittura: «Una forma priva del benché minimo artificio, uno stile al grado zero, che viene senz’altro dalla cultura del buddismo zen e possiede di questa il candore letale. Una scrittura che scorre silenziosa come un nastro di seta, senza lasciare un solo appiglio, avvolgendosi con leggerezza attorno alla mente di chi legge, producendo uno strano solletico, fino alla stretta finale».
 
Articolo ripreso da Giorgia Pellegrini
 
 
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