Credo, come molti altri Italiani, di essere stato in disaccordo con le idee che sosteneva, e il modo in cui lo faceva, almeno la metà delle volte. Forse perché, nell’enfasi della sua retorica, seguire il filo dei ragionamenti mi chiedeva troppo sforzo e, nonostante ogni resistenza, anche io mi sto abituando alle ricette facili. Ma questo Paese deve il suo percorso di civiltà anche a uomini come Marco Pannella, i cui valori, che posso non sempre avere condiviso, non sono mai stati negoziabili. A lui, laico e ateo, auguro un ultimo sbaglio: che lassù qualcuno lo accolga a braccia aperte.
Marco Pannella, Teramo 2 maggio 1930 - Roma 19 maggio 2016
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