Tono Zancanaro, maestro della tradizione1906-1985
di Vittorio Esperia
Dopo un promettente avvio di carriera sportiva, iniziò a dipingere da autodidatta nel 1932. Studi soprattutto a Firenze, in contatto con Ottone Rosai, e a Milano, dove frequentò Ernesto Treccani, Renato Guttuso, poi Moravia, Sciascia a Zanzotto, e altri esponenti dell'ambiente culturale antifascista. Spesso all'estero, specialmente durante il regime, fu sempre iscritto al Partito Comunista. La sua produzione si mosse soprattutto coniugando il realismo con cicli pittorici raffiguranti le realtà sociali più umili, sia del nord sia del sud Italia. Particolarmente nota fu la serie del "Gibbo", personaggio surreale e ferocemente caricaturale ispirato a Mussolini. Tono Zancanaro, era anche un pezzetto di storia veneta: artisti e cultura dalle radici profonde, popolari, ma anche storia civile, storia di Resistenza, storia di militanza politica. Tono (Antonio) Zancanaro, incisore e pittore, aveva 79 anni è spirato all'ospedale di Padova, sua città natale, colpito da una ischemia cerebrale, in punta di piedi come aveva vissuto. Persona tranquilla - che amava l'amicizia e la compagnia, dai sentimenti semplici e profondi - aveva presto abbandonato gli studi. Autodidatta fino in fondo, si era formato culturalmente sui testi più disparati. Sportivo - fu calciatore nel Padova e campione di marcia e di hockey a rotelle - iniziò a esporre i suoi lavori a 27 anni; poi, nel 1935, iniziò il suo sodalizio artistico con Rosai, che considerò sempre come il suo maggior maestro. Il dopoguerra fu quindi il periodo più fertile per Zancanaro. Nelle sue opere - oggi esposte nei più importanti musei di tutto il mondo, da Mosca a Leningrado a Pechino - l'artista spaziava dalla pittura all'incisione, alla grafica, ma si esprimeva anche nella ceramica e nel mosaico, nelle scenografie teatrali (sono suoi alcuni dei più bei bozzetti per parecchie opere messe in scena in teatro) e nella illustrazione di libri. Ricordo una versione dei "Cento epigrammi proibiti" di Marziale, curata da Franco Zagato e illustrata da lui. Nel '78 il Comune di Padova, sua città natale, gli aveva dedicato una grande esposizione antologica che comprendeva un migliaio di opere.
Antonio "Tono" Zancanaro, Padova, 8 Aprile 1906 – Padova 3 Giugno 1985
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