Scrittore, poeta e critico d'arte italiano, Alberico Sala, lombardo di Vailate, paese della Gera d'Adda (contrada dove nacquero il Caravaggio e lo Straparola) sin da giovane, si avvia alla carriera giornalistica. Diventa - dopo aver lavorato a Bergamo e Roma negli anni '60 - critico cinematografico del Corriere d'Informazione, in cui Montale è critico musicale. Inaugura la pagina d'arte del Corriere della Sera insieme a Dino Buzzati, quotidiano nel quale ritorna nel 1978, dopo essere stato, per cinque anni, titolare della critica d'arte de Il Giorno. Fervido scrittore con "La prigione verde", e "Piazza del Duomo", si fa benvolere da critica e pubblico, ma nella sua arte troviamo anche titoli di poesia: "Epigrafi e canti" del 1957, "Sempre più difficile", vittoria nel Premio Cervia nel 1960. Poesie di Alberico Sala sono incluse nelle più autorevoli antologie, da quella di Anceschi e Chiara a quella di Falqui, di Ravegnani e Titta Rosa a quella di Quasimodo. È stato tradotto in varie lingue, tra cui l'arabo. Sebastiano Grasso ha ricordato sul Corriere della Sera che <<Come tanti, Sala era terrorizzato dalla morte e da ogni cosa che potesse ricordargliela. Non andava mai ai funerali, per esempio. E la morte se l'è portato via senza avvisaglie. Una mattina lo hanno trovato con il capo reclinato e un libro che gli era scivolato dalle mani>>.
Alberico Sala, Vailate (VA) 11 Marzo 1923 – Vailate (VA), 25 Novembre 1991
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