di Raffaella Bonora Iannece
<<La vita è una barzelletta crudele e orribile e io sono la battuta finale>>, il 27 dicembre 2016 è stata, purtroppo, davvero la battuta finale di un evento orribile: è venuta a mancare, a soli 60 anni, Carrie Fisher, a causa di un infarto avvenuto il 23 dicembre, durante un volo transatlantico da Londra a Los Angeles. La Fisher è diventata celebre in seguito al ruolo della Principessa Leila del classico film fantascientifico “Star Wars”, una saga iniziata nel 1977 e terminata, per la nostra Leila, nel 2015 con “Star Wars: il risveglio della forza” di J.J.Abrams. In merito a "Star Wars", una volta disse «Le persone continuano a chiedermi se fossi consapevole del fatto che "Star Wars" sarebbe diventato un grande successo. Certo, lo sapevamo tutti. Solo George [Lucas] non lo sapeva». Figlia d’arte, sua madre attrice (Debbie Reynolds), suo padre il celebre cantante Eddie Fisher che, dopo il divorzio da Debbie, sposò Elizabeth Taylor, le sue sorellastre erano attrici, Carrie decise di intraprendere gli studi di recitazione giovanissima, a 15 anni. Il suo primo lavoro fu in un musical di Broadway, poi nel film “Shampoo” e, nel 1977 il grande successo di “Guerre Stellari”, ruolo che l’ha resa famosa in tutto il mondo, un trionfo sul quale la Fisher spesso scherzava affermando che ad essere famosa non era lei, ma la principessa Leila che, per caso, aveva il suo volto. Carrie non era solo attrice, ma anche scrittrice e sceneggiatrice. Famoso è il suo romanzo semi autobiografico “Cartoline dall’inferno”, dal quale fu tratto un film da lei sceneggiato con Meryl Streep, lavorò alla sceneggiatura di “Hook – Capitan Uncino” di Spielberg e si dedicò alla sceneggiatura di molti altri importanti film, non mettendo mai da parte la carriera di attrice, la rivediamo nel 1989 in “Harry ti presento Sally”, nei tardi anni ’70 interpretò nuovamente la principessa Leila e, poco dopo, ottenne una parte nel film “The Blues Brothers”, dove però rischiò di perdere il lavoro a causa della sua forte dipendenza da droga e alcol. Dal matrimonio fallimentare con Bryan Lourd, che la lasciò poco dopo perché si scoprì omosessuale, ebbe una figlia: Billie Lourd. A soli 24 anni le viene diagnosticato il disturbo bipolare che non accetta fino ai 28 anni, quando cade vittima di overdose. Riesce ad uscire dalla tragica spirale nella quale era caduta, e lo fa dedicandosi alle sue più grandi passioni: il cinema, il teatro, la scrittura. «Se la mia vita non fosse stata divertente sarebbe stata semplicemente vera. E questo sarebbe stato inaccettabile» disse di sé una volta, la sua vita è stato tutto tranne che noiosa, vissuta sempre sotto le luci della ribalta. Grazie a te abbiamo sognato, abbiamo viaggiato anche noi nell’infinito universo, Principessa Leila “che la forza sia con te” in eterno.
Carrie Fisher, Beverly Hills 21 ottobre 1956 - Los Angeles 27 dicembre 2016
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