Tullio De Mauro, linguista eccelso1932-2017
Tullio De Mauro - eccelso linguista italiano, che assume l'incarico di ministro della Pubblica Istruzione dal 26 aprile 2000 all'11 giugno 2001 nel Governo Amato II - è morto a Roma il 5 gennaio 2017. Nel dopoguerra frequenta il Liceo classico statale Giulio Cesare di Roma. Si iscrive, nel 1951, al Partito Liberale Italiano per favorirne la sinistra interna legata alla rivista "Il Mondo". Docente di Linguistica generale, dirige il Dipartimento di Scienze del Linguaggio nella Facoltà di Lettere e Filosofia e, poi, il Dipartimento di Studi Filologici Linguistici e Letterari nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università la Sapienza di Roma, facoltà che contribuisce a fondare, insieme ad Alberto Asor Rosa. Allievo di Antonino Pagliaro, insegna a vario titolo in diverse altre università italiane (Napoli "L'Orientale", Palermo, Chieti, Salerno) dal 1957, poi come professore di prima fascia dal 1967. Traduce il "Corso di linguistica generale (Cours de linguistique générale)" di Ferdinand de Saussure che, insieme ad alcuni autori strutturalisti, ha una certa influenza sul suo pensiero. Presiede la Società di Linguistica Italiana (1969-73) e la Società di Filosofia del Linguaggio (1995-97). Nel novembre 2006 dà il suo apporto alla fondazione dell'associazione "Senso Comune" per un progetto di dizionario informatico. È socio ordinario dell'Accademia della Crusca. Dal novembre 2007 dirige la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e presiede il comitato direttivo del Premio Strega. Fratello minore di Mauro De Mauro, giornalista de l'Ora di Palermo rapito e ucciso dalla mafia nel settembre 1970, e padre di Giovanni De Mauro, direttore della rivista Internazionale. In politica, nel giugno 1971, sottoscrive la lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul caso Pinelli. Nell'ottobre dello stesso anno firma l'Autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua. Nel 1975 è eletto al Consiglio Regionale del Lazio nelle liste del PCI. L'anno dopo è assessore alla Cultura, incarico che detiene fino al 1978. È ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Amato II (dal 26 aprile 2000 all'11 giugno 2001). Dal 2001 al 2010 presiede Mondo digitale - fondazione del comune di Roma, da cui è stato rimosso nel giugno 2010 dalla giunta Alemanno - per ragioni anagrafiche secondo la giunta, per ragioni ideologiche secondo De Mauro. Collabora a giornali e settimanali: dal 1956 al 1964 al settimanale "Il Mondo", dal 1966 al 1979 al quotidiano "Paese Sera", dal 1981 al 1990 - con rubriche fisse sulla scuola (1981-85) e il linguaggio (1986 e sgg.) - al settimanale L'Espresso. Scrive anche su L'Unità, La Stampa, La Repubblica, Il manifesto, Il Sole-24 Ore, Il Mattino e regolarmente con Internazionale con le rubriche “La parola”, dal 2006, e “Scuole”, dal 2008. Tra il 1960 e il 1973 partecipa a trasmissioni radiofoniche e televisive della RAI per cui lavora di nuovo nel 1997-2000. Dal 1978 ha collabora a cicli di trasmissioni radio e televisive della RTSI (Radiotelevisione della Svizzera Italiana). Diverse le lauree honoris causa tra le quali: - Nel 1999 è nominato doctor philosophiae et litterarum honoris causa dall'Università Cattolica di Lovanio; - nel 2005 doctor honoris causa dall'ENS (Ecole Normale Supérieure); - il 1º aprile 2008 la Waseda University di Tokyo lo nomina doctor honoris causa in Lettere; - il 27 febbraio 2009 l'Università di Bucarest gli assegna il doctor honoris causa. L'ultima gli è conferita il 10 novembre 2010 dall'università Sorbonne Nouvelle.
Tullio De Mauro, Torre Annunziata (NA), 31 Marzo 1932 – Roma 5 Gennaio 2017
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