Marina Ripa di Meana, addio1941-2018

Memoria per Marina Ripa di Meana, addio

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Marina Ripa di Meana, addio1941-2018

di Raffaella Bonora Iannece

Effervescente, impetuosa, eccentrica, si è spenta a Roma, il 4 gennaio scorso, Marina Elide Punturieri, alias Ripa di Meana. Personaggio televisivo, scrittrice, opinionista, stilista, aveva detto agli amici "questo sarà il mio ultimo Natale" e, purtroppo, così è stato. L'ultimo ricordo è proprio la foto, intorno ad un tavolo meravigliosamente imbandito, con la figlia Lucrezia Lante della Rovere, l'ex genero e le due nipotine gemelle. La figlia ha detto, commossa "una guerriera, un grande esempio per me e per le mie figlie", l'ultima apparizione in tv il 18 dicembre a "la vita in diretta" dove, bella e fiera, ha raccontato la sua lunga battaglia contro il tumore, "perchè il male non deve impadronirsi di te, tu non sei la malattia" diceva, spiegando che il cancro l'aveva migliorata "perchè quando stiamo bene noi diamo per scontato la vita, invece quando le forze diminuiscono piano piano godi dei privilegi della giornata delle cose belle che ti succedono". Marina ha affidato le sue ultime volontà, trasmesse in videotestamento dal TG5, alla voce dell'amica Maria Antonietta Farina Coscioni. Dopo aver pensato al suicidio assistito in Svizzera, ha scelto di trascorrere i suoi ultimi giorni a casa, circondata dai suoi affetti, optando per la sedazione palliativa profonda continuata, "anche a casa propria, o in ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, fatelo sapere". In punto di morte Marina ha pensato agli altri, agli ammalati nelle sue stesse condizioni, che vedono, nelle soluzioni offerte all'estero, l'unica strada per una fine dignitosa. Marina è d'esempio anche in punto di morte. Marina la vita l'ha presa a morsi, sempre. Irruente come le onde del mare, dal quale prende il nome, i flutti l'hanno vista nascere, sua madre faceva lunghi bagni durante la gravidanza, e ardente come i suoi capelli fiammanti ereditati dalla bellissia nonna Elide, di origine slava, Marina nacque a Reggio Calabria e crebbe in una tranquilla famiglia borghese. Dopo gli studi sceglie la carriera da stilista e apre un atelier di alta moda in Piazza di Spagna con l'amica, futura regina del Belgio, Paola Ruffo di Calabria. Nel 1964 sposa l'aristocratico romano Alessandro Lante dela Rovere, dal quale avrà una figlia, Lucrezia. Il rapporto con lei sarà molto burrascoso, ma riuscirà a recuperarlo da adulta, "mai avuto grande istinto materno e non sono capace di essere una nonna tradizionale, ma adesso siamo unite, sa capirmi. Ora capisce le delusioni degli uomini, la fatica che si fa. L'ho cresciuta da sola".
Ha frequentato i salotti più importanti, conosce Moravia, Pasolini, amica di Mario Schifano, Tano Festa, anima curiosa e irrequieta della Dolce Vita, rifiuta le avances di Giovanni Agnelli, grande amica di Bettino Craxi, stimava molto Emma Bonino.
Negli anni '70 intraprende una reazione extraconiugale con Franco Angeli, un amore tormentato dal quale nascerà il libro "Cocaina a colazione".
"Una volta mi sono dovuta prostituire per procurare la droga a Franco Angeli, mio compagno dell'epoca. Ho vissuto bene perchè sono sempre andata in contro alle mie necessità, alle mie debolezze e ai miei desideri" disse in merito a quel periodo. Divorzia da Lante della Rovere e intraprende una serie di relazioni, in questo periodo scrive il suo primo best seller "I miei primi quarant'anni" dal quale sarà tratto un film diretto da Carlo Vanzina e interpretato dalla bellissima Carol Alt. Nel 1982 sposa Carlo Ripa di Meana. Sono anni intensi, lavora in tv, da valletta di "Grand'Italia" tira una torta in faccia a Maurizio Costanzo, opinionista a centinaia di trasmissioni, guerriera per giuste cause, si batte per gli animali e contro le pellicce, poserà nuda con lo slogan "l'unica pelliccia che non mi vergogno di indossare". Nel 1989 il suo secondo best seller "la più bella del reame" viene portato sul grande schermo con la regia di Cesare Ferraio.
Donna esuberante, anticonformista, sempre sopra le righe, nel 1995 divenne Ambasciatrice in Italia dell' IFAW.
Si è sempre vantata di non essere snob, di se' stessa una volta disse "posso frequentare tutti, l'importante è che siano intelligenti".
La tv le dona la popolarità che un personaggio così brillante meritava. I suoi originali cappellini (come la gabbietta per uccelli) passeranno alla storia. Nel 2009 partecipa al reality show "La Fattoria" condotto da Paola Perego ma è costretta a ritirarsi per problemi di salute.
Nella sua spumeggiante carriera ha scritto ben 14 libri che, comunque, non bastano a contenere una vita variopinta come la sua.
Un icona con quell'indomabile ciuffo rosso fuoco, come la sua anima, e i carlini che amava tanto, invidiata da chi non aveva il suo stesso coraggio, i benpensanti storcevano il naso di fronte alle sue azioni teatrali, a riguardo disse "mi hanno sempre giudicato come qualcosa di orripilante o forse peggio: come qualcosa che non si giudica perchè non esiste. I benpensanti ti scaraventano il loro cono d'ombra, ma tra me e loro non c'è mai stato feeling" e non poteva essercene, siccome lei non giudicava mai nessuno, "mai giudicare, l'importante è non farsi addomesticare, io sono sempre stata me stessa" e meno male, aggiungiamo noi.
Marina, una Venere ribelle, nata dalle acque, che con l'eleganza che l'ha sempre contraddistinta, ha sempre lottato per i valori in cui credeva, senza mai cedere, nemmeno di fronte all'oscuro male che l'ha divorata. Pardon, che ha divorato il suo corpo mortale, perchè il suo spirito non morirà mai.
Gli americani hanno un termine preciso per descrivere personalità come la sua, così travolgenti che una sola vita non può contenere: "larger than life", letteralmente "più grande della vita", e non esiste descrizione più appropiata. Addio Marina.

Marina Elide Punturieri, alias Ripa di Meana, Reggio Calabria, 21 Ottobre 1941 – Roma, 4 Gennaio 2018

 

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