Frammenti sull'origine di alcune espressioni comuni27/2/2019

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Frammenti sull'origine di alcune espressioni comuni27/2/2019

di Giovanni Curatola

“Tenere la destra”, “film a luci rosse, “è successo un ambaradan”, o “un quarantotto”, o semplicemente “ok”. Queste, e chissà quante altre, frutto del caso

Iniziamo con la guida: se l’unico paese europeo dove l’automobile si guida a sinistra è il Regno Unito, lo si deve al fatto che, a differenza del resto d’Europa, lì Napoleone non arrivò mai. Fu l’imperatore corso, infatti, che in battaglia volle impedire gli ingolfamenti, con le loro inevitabili perdite di tempo, provocati dal flusso dei soldati che affluivano dalle retrovie verso le prime linee (spesso con cavalli e artiglierie al seguito) e i profughi civili che scappavano in direzione opposta, spesso con carri e masserizie evacuate in fretta e furia dall’incalzare del nemico. Il mantenimento della destra per pedoni e cavalli allora, e automobili oggi, è una prassi che ha dunque origini napoleoniche, dettate non da chissà quali legislatori del traffico bensì da pratiche e contingenti necessità belliche.

“Luci rosse”. Era il novembre del lontano 1977 quando a Milano, in via Lambro, apriva il primo cinema erotico del nostro paese, il “Majestic”. Il giorno del congedo militare del figlio del proprietario, in una caserma dei vigili del fuoco di via Messina, vedendo un’autopompa semidistrutta lo stesso ebbe un’idea per il suo nuovo locale: chiedere ai pompieri di asportare da quella pompa ormai in disuso il lampeggiante rosso e istallarlo accanto l’insegna del cinema. Detto, fatto: Così nacque la definizione di cinema “a luci rosse”. A onor del vero, il rosso era da tempo il colore per antonomasia associato al proibito: le case di tolleranza nord-europee da secoli esponevano una lanterna rossa davanti l’ingresso. Si dice fossero in origine dei ferrovieri, abituali fruitori di sesso a pagamento.

Espressioni come “Ambaradam” e “quarantotto”, sinonimi di gran fracasso, hanno origini storiche. Amba sta, in etiopico, per montagna. Difatti l’Amba Alagi è ancora fissato nella nostra memoria collettiva per essere stato teatro della disfatta delle truppe italiane nel 1895 prima, e dell’ultima resistenza del Duca d’Aosta nel 1941. Parimenti, l’Amba Aradam fu teatro della più accanita battaglia della conquista italiana dell’Etiopia (Abissinia), che si svolse nel febbraio 1936 e che costò la vita a 800 soldati italiani (fra regio esercito, camicie nere e ascari) e ben 15.000 soldati abissini. Da allora, “Ambaradam” è sinonimo di macello. L’espressione “fare un quarantotto” riconduce invece ai moti popolari che nel 1848 divamparono dapprima a Palermo e ben presto un po’ in tutta Europa, prodromi di quelle dinamiche infarcite in parte di bonapartismo mai sopito e in parte di nazionalismi più o meno spontanei che portarono allo stravolgimento della carta politica del continente con le successive unificazioni italiane e tedesche.

Infine, “ok”. Lo diciamo sempre, per tutto, ma l’origine di tale sinonimo di “tutto bene” è singolare. Correva infatti la guerra di successione americana quando un ufficiale sudista alla fine di ogni battaglia o scontro del suo reparto era solito scrivere sulla lavagna del suo improvvisato campo-base il numero dei morti, seguito da un “k” che stava “killed”, ossia appunto “uccisi”. E il massimo era quando una scaramuccia non riportava vittime, ossia quando sulla lavagna l’ufficiale riportava “0.K.”, “zero uccisi.

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