Non si può morire dentro 28/6/2019
di Martina Boselli
PH Credits: Ibai Acevedo
Alle assenze ingombranti.
Alle lacrime versate di notte tra un cuscino ed un lenzuolo.
Al sentirsi sempre troppo poco.
Alle promesse che fan tutti ma che poi nessuno mantiene.
Alle persone che entrano ed escono dalla tua vita.
Ai ricordi che non potranno più tornare.
Ai finti sorrisi che s'indossano per nascondere il dolore.
Allo sguardo basso perché tanto nessuno leggerà nei tuoi occhi che stai morendo dentro.
Alle storie finite da un pezzo ma che hanno lasciato il segno.
Ai troppi abbracci e “ti voglio bene”mancati.
Agli addii che nascondono dietro sé un “ti prego, resta”.
Ai discorsi che non potranno più tornare e a quelli che non si faranno mai.
A chi ha preso con sé una parte di noi restituendocela a pezzi.
A non pensare a chi ci ha distrutto l'anima.
Al peso del bagaglio delle esperienze sempre più negative.
A ritrovarsi a ricostruire nuovamente il proprio destino sulle macerie di quello che è stato disfatto.
Ci si abitua.
Ci si abitua e s'inizia anche un po’ a morire.
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