Katy Leporatti: una vita viva17/7/2019
Katy Leporatti: una vita viva17/7/2019
di Roberto Dall'Acqua
Una donna incredibile, amante della vita e ricca di mille iniziative. Compita, educata, orgogliosa; Katy Leporatti stupisce con la sua gioia e ti accoglie con un grande abbraccio. Sentiamo cosa racconta, in esclusiva per i lettori de Il Giornale del Ricordo.
- Chi è Katy Leporatti? Presentati ai lettori di www.ilgiornaledelricordo.it?
Salve, sono una donna di 52 anni, nata a Vinci, il paese del grande Leonardo. Scusate se è poco. Il mio nome esatto (letteralmente scritto) è Keti: al momento della registrazione nessuno sapeva come si scriveva, perciò l'hanno italianizzato del tutto e lo hanno scritto come si pronuncia. Giuro che è stato sempre un problema far capire l'esatto modo di scrivere. Tanti sogni nella vita: alcuni realizzati, tanti rimarranno nel cassetto.Innamorata della vita e innamorata di Bergamo da quando ho avuto la fortundi conoscerla a quindici anni. Amo Bergamo, amo lo sport, la cucina, la forma fisica, la musica, il calcio e l'Atalanta che è la mia squadra del cuore. Odio l'indifferenza e il falso buonismo, vera malattia del nostro tempo. Vivo di nuovo in Toscana da quando sono stata costretta a tornare dalla mamma perché sono stata colpita dalla Sclerosi Multipla:diagnosticata nel 1998 a 31 anni, dal 2012 sono finita in sedia a rotelle. Facile sarebbe dire qual'e il mio sogno! Spero solo di riuscire a tornare a Bergamo nonostante questa condizione non prevista che limita tutto.
- Se il tuo nome fosse sulla stampa di tutto il mondo come ti comporteresti? Cosa ti piace di questo è come ti rapporti con i social? Li usi?
Essere conosciuti è piacevole, bello e gratificante ma allo stesso tempo implica anche comportamenti ben ponderati e seri perchè per me l'esempio è tutto. Cercherei di non fare cose sopra le righe, e di essere sempre, e soprattutto, coerente. Si, uso naturalmente i Social, in particolare Facebook dove oltre al profilo personale, da settembre 2017, ho aperto una pagina dedicata a Bergamo e provincia a 360° che si prefigge attraverso foto, appuntamenti di eventi e quant'altro di far conoscere Bergamo e provincia in chiave turistica invogliando le persone a scegliere Bergamo quale meta di vacanza. Vista la mia condizione di disabilità per fortuna che c'è internet,altrimenti sarebbero dolori per me.
- Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante?
Il passato è fatto di tante soddisfazioni, oggi vivo di piccole cose. Prima di ammalarmi vivevo a Mestre (Ve) dove avevo, insieme ad altre persone, un attività di commercio all'ingrosso di argenteria. Il mio lavoro era rifornire i negozi, perciò ero pincipalmente in auto dalla mattina alla sera. E in periodo di matrimoni, comunioni e cresime c'era da correre per rispettare gli impegni presi. Una corsa tutti i giorni, e quando uscivo dal negozio e avevo consegnato, vedere il cliente soddisfatto era per me motivo di grande soddisfazione anche se per fare questo avevo saltato il pranzo, o mi ero alzata alle 4 di mattina. Oggi motivi di soddisfazione non ce né sono più! niente più lavoro. Oggi vedere crescere la mia pagina Bergamo UNICA mi da la giusta carica e qualche soddisfazione e poter essere utile a chi mi chiede informazioni mi ripaga. Alcuni mi ringraziano perché vivono lontano da Bergamo e grazie alle foto che pubblico riconoscono i loro luoghi del cuore, per me è motivo di grande soddisfazione e mi appaga molto.
- Alejandro Jodorowski afferma: <<Il tempo asciuga il superfluo e conserva l’essenziale. Che ne pensi?>>.
Sono perfettamente d'accordo. Quando si è giovani vediamo tutto con occhi diversi, poi a mano a mano che il tempo passa ti rendi conto che la realtà non è come pensavi. Per questo vale il detto che dice che <<bisognerebbe nascere vecchi e morire giovani>>. Alla fine tutto è relativo. Quando soprattutto ti capita come a me, di
perdere ogni volontà a trent'anni, finisci per avere visuali diverse dai tuoi coetanei.
- Quando un cane abbaia a un ombra mille cani ne fanno una realtà? Che ne pensi? Esiste nel tuo ambiente questo modo di vedere?
L'uomo si lascia trascinare dalla massa, è come dire "siamo un gregge..dove va uno vanno tutti". Personalmente cerco sempre di distinguermi e non seguire il gregge. A me piace pensare con la mia testa, giusto o sbagliato, non mi lascio più condizionare.
- Obiettivi di Katy Leporatti; professionali e propositi personali futuri?
Gli obiettivi per me sono cambiati: a livello professionale non ci sono! L'unica cosa in questo momento è vedere crescere questa pagina, Bergamo UNICA, in modo continuo e possa diventare un punto di riferimento importante. Per me il lavoro è lavoro quando c'è una retribuzione in denaro, altrimenti è un hobby. Bergamo Unica per me è un hobby che porto avanti come se da questo impegno venissi pagata. Di questi tempi vado contro corrente ma va bene così. Propositi personali viaggiano sullo stesso binario, l'unica cosa, l'obiettivo è un giorno tornare a Bergamo. Chiaramente l'obiettivo principale sarebbe uno solo: quello di debellare la Sclerosi Multipla e tornare a camminare come tutte le persone normali. Ma questo sogno lo vedo come un sogno, e per questo cerco di non pensarci.
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