Storie sconosciute6/9/2019
di Martina Boselli
Bisognerebbe sempre conoscere i vari punti di vista quando si tratta di una storia.
Mettersi nei panni dell'altro, ascoltare le cose dette e quelle taciute, perché spesso proprio ciò che non si dice nasconde tutta la profondità della questione.
Nelle cose non dette c'è un'essenza particolare che sa quasi di magia e non tutti hanno la sensibilità adatta per poterla apprezzare.
Nelle cose taciute ci trovi dietro un mondo intero, un mondo fatto di mille sfumature d'emozioni. Paure, tentennamenti, titubanze, felicità, morse allo stomaco e anche mal di testa perenni.
Ho trovato in giro persone che avevano tanto da dire, tanto da raccontare, tanto da farti vivere attraverso le loro espressioni, le parole, le loro emozioni, le loro mani, ma pochissima altra gente in grado di saper ascoltare quelle storie.
Tutti pronti a voler "sapere", ma non a voler capire.
Le persone si stancano dopo un po' di non essere comprese davvero, di essere sempre e solo giudicate da chi, magari, nemmeno potrebbe fare da giudice.
Le persone smettono di raccontare emozioni e magie e cominciano a parlare solo con sé stessi. Si spengono.
Le parole dapprima pronunciate con un fil di voce tacciono e, probabilmente, lo faranno per sempre.
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