Giornalisti: quanto siamo ignoranti!5/12/2019

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Giornalisti: quanto siamo ignoranti!5/12/2019

di Roberto Dall’Acqua

5 fatti sulla ricerca OCSE - PISA
Cosa dice – e cosa non dice – l'Ocse Pisa

IPOTESI
Pisa 2018 rappresenta una misura sufficientemente affidabile del rendimento nella comprensione della lettura della popolazione di quindicenni.
Detto questo, cinque cose vanno aggiunte.
1. Pisa non indica, come sostiene (e non da solo) il ministro Fioramonti, che rispetto al passato siamo peggiorati né che la qualità della scuola sia diminuita. Infatti, i risultati del 2018 sono del tutto simili a quelli delle edizioni precedenti (dal 2000), e del tutto coerenti con indagini simili svolte a partire dal 1970. Quanto alla qualità della scuola, Pisa non è in grado di dire proprio nulla, dato che non descrive compiutamente né osserva alcun processo scolastico e che non è in grado di separare l'effetto netto che sul rendimento in lettura ha la scuola da quello che, più in generale, esercitano la famiglia, il sistema sociale ed economico e mille altri fattori. Possiamo impiegare la statistica per farci una pallida idea di queste cose, ma non essendo disegni sperimentali ma non possiamo andare oltre l\'indicazione di correlazioni (che peraltro sono sì significative, ma basse).
2. Pisa non dice che solo un quindicenne su venti è in grado di comprendere quel che legge. Quella proporzione è relativa ai \"top-performer\". In realtà, il \"livello minimo di \'competenza\'\" è raggiunto dal 77% del campione italiano. Le semplificazioni giornalistiche rilanciano la retorica della crisi della scuola, perché è più facile esprimersi attraverso i luoghi comuni: il paradosso è che è la popolazione adulta quella che, così agendo, mostra di comprendere poco e male un testo scritto.
3. Siamo peggiorati nei punteggi in scienze. Tuttavia, come ha evidenziato ieri, durante la presentazione del rapporto, un\'esperta come Michela Mayer, le prove di scienze rispetto al passato sembrerebbero aver subito notevoli modifiche, per cui non sappiamo se il peggioramento sia effettivo o se sia solo cambiato il metro. E questo è un bel problema.
4. I risultati cinesi non vanno presi in considerazione. La Cina non presenta un campione probabilistico. È un po\' come se la Grecia partecipasse con la sola Atene. Alla Grecia non è concesso, alla Cina sì. Non è impossibile che la Cina abbia più potere della Grecia nelle trattative con l\'Ocse, ma anche questo sarebbe un bel problema.
5. Il Rapporto tecnico potrà darci altre informazioni più analitiche. Le prove Pisa sono generalmente migliori delle prove Invalsi (prevedono molte domande a risposta complessa). Le prove rilasciate di solito sono quelle scartate, perché presentano problemi di affidabilità o validità. Quando andate on line sulla pagina del Corriere \"non fate il test Pisa\", ma rispondete a domande che generalmente sono scartate. 
 
TESI
Non chiediamo troppo a Pisa: il modello teorico non è stato ancora validato con una compiuta analisi fattoriale, quindi appare improbabile che Pisa possa dirci quale proporzione di quindicenni sappia distinguere fatti e opinioni o una fake news dalla verità. A questo punto non è del tutto  improbabile che tale percentuale sia più elevata tra la popolazione di quindicenni che tra quella adulta che lavora nelle redazioni dei giornali.
Pisa 2018 rappresenta una misura sufficientemente affidabile del rendimento nella comprensione della lettura della popolazione di quindicenni. Non chiediamo di più, ed evitiamo di cadere nel Vanverismo Pedagogico.
I toni apocalittici sono infondati e non aiutano, dovremmo imparare a pre-occuparci di meno per la scuola in occasioni eccezionali (come la pubblicazione di rapporti simili) e a occuparci di più di problemi educativi quotidianamente, possibilmente in maniera misurata e informata.
 
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