Il vento, così come la vita, può sempre cambiareed essere per certi versi imprevedibile, come il mare. Noi, con la nostra imbarcazione, lo sfruttiamo a nostro favore, cercando di avanzare nella direzione prescelta. Della nostra barca non si vede tutto, e ciò che è sommerso e invisibile è chiamato “opera viva”: sono gli organi di governo che permettono di seguire una rotta.
Ciò che lavora attivamente non si vede, così è la mente umana. Profonda come il mare.
Freud teorizzò la teoria dell’iceberg per spiegarlo: la parte sommersa corrisponderebbe all’inconscio, la parte preponderante; la punta emersa sarebbe il conscio. Se allora l’80% di ciò che siamo è nascosto, sommerso, sotto la superficie, il 20% di ciò che facciamo vedere di noi stessi non è altro che un grosso pezzo di ghiaccio che galleggia e soprattutto, a prima vista, non sembrerebbe la parte più importante.
Potremmo dire che la nostra opera viva sia la nostra anima, in altre parole ciò che ci conduce verso il compito della nostra vita? Mi piace pensare che sia lei, su questa terra, a permetterci di seguire una possibile rotta. Il fatto che poi si chiami “rotta”, ma ci porti nella direzione desiderata, testimonia che non sarà facile, ma sarà autentica, sarà vera.
Una rotta vera.
“Siamo i cattivi pensieri e non abbiamo da mangiare…com’è profondo il mare.”
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