di Salvo Ferlito
Alla galleria XXS apertoalcontemporaneo di Palermo le ineffabili e visionarie FANTASMAGORIE del pittore trapanese Enzo Romeo
Il ricorrere di campiture articolate su una misurata gamma cromatica (ove predominano le oscillazioni tonali fra il bianco e il grigio, frequentemente inframmezzate da contenuti lacerti di nero e blu-violetto), l’improvviso e nevrile innesto
di schegge ipercromiche (frammenti color rosso giallo che frangono i densi sfondi), il tratteggio sintetico e guizzante (ma sempre risoluto nella sua compiuta allusività figurativa confermano una poetica sentitamente visionaria, capace di trasfigurare il mero dato di natura in un intenso precipitato visivo, sedimentato per sublimazione delle immagini attraverso il filtro capillare d’una rilevante e matura soggettività.
Lontano da suggestioni superficialmente “mediterranee”, del tutto estranee a obblighi di “verismo manierato” decisamente orientato - piuttosto - verso moduli di ricerca linguistica che prevedono il sapiente embricarsi di astratto e figurato, Enzo Romeo, va annoverato fra quelli artisti insulari che hanno saputo adeguarsi alle istanze di contemporaneità, procedendo nel senso del superamento delle gore e delle convenzioni della tradizione autoctona, senza che ciò abbia però implicato il rinnegamento della piena e classica centralità della pittura. Pittura intesa non come sterile esercizio virtuosistico o come semplice mezzo col quale acquisire uno spazio di mercato, ma come acuto strumento d’espressione grazie al quale disvelare quell’intimo universo affettivo, coltivato nella pausata interrelazione col contesto naturale (e sociale) circostante.
Ciò spiega - quindi - il prevalere di ambientazioni spoglie e non di rado notturne, ove la componente figurale si riduce ad evanescenti ectoplasmi architettonici o al simbolismo totemico d’un frutto, d’un disco solare o d’una persiana o ancora all\'innesto di enigmatici tratteggi allusivamente ideografici. Immagini sospese e quasi decontestualizzate - le Fantasmagorie di Romeo - eppure intrise d’una “sicilitudo” che si intravede appena nell’incisività di qualche scarto coloristico e in quell’ineludibile pregnanza del paesaggio che percorre come un filo tenacissimo l’intera trama del suo narrare.
Ridotta a puro distillato di interiorità, la Sicilia di Romeo si riscatta così dalla transitoria contingenza sensitiva, consegnandosi a quella assolutezza che è propria delle poetiche meritevoli di resistere all’usura delle mode culturali e degne di farsi credibili “miliaria” nella confusa Babele della contemporaneità.
La mostra potrà essere vista alla galleria XXS apertoalcontemporaneo di Palermo (via XX Settembre 13) fino a giovedì 12 marzo, dal martedì al sabato, dalle 17 alle 19,30
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