Dalila Mancusi - Chimere e utopie di una poetessa12/9/2021
Dalila Mancusi - Chimere e utopie di una poetessa12/9/2021
di Roberto Dall’Acqua
Nelle sue due raccolte poetiche si parla di inconscio, di Vero Sé, di sofferenza creativa, di etica ed estetica, del potere salvifico della bellezza, di poeti e della poesia come l’espressione più alta dell’animo umano. Inoltre da attento lettore ho notato che alcune sue poesie sono dedicate a persone care e altre ancora parlano d’infanzia, ricordi, ferite... insomma ho fatto questa lunga introduzione per dirle che reputo molto riduttivo definire i suoi libri come libri di poesie d’amore. Alcuni miei colleghi che l’hanno intervistata o le hanno dedicato un articolo hanno presentato le sue poesie come se fossero esclusivamente d’amore ma così non è e mi piace ricordarlo e sapere da lei come descriverebbe i suoi libri. Senza ombra di dubbio lei riesce in maniera sublime a parlare d’amore (amore in senso stretto e amore in senso lato) ma nei suoi componimenti c’è anche molto altro. Arrivo alla domanda: “Come descriverebbe i suoi libri o meglio quali sono i temi a lei cari poeticamente affrontati?”
- Credo che lei nella sua introduzione sia stato così esaustivo che a me non resta che aggiungere ben poco. Chiaramente condivido la sua opinione e ritengo anch’io che sia estremamente riduttivo presentarmi come una poetessa che canta l’amore ma in cuor mio spero sempre ci siano attenti lettori capaci di cogliere i molteplici messaggi intrisi di valori, ideali, speranze, utopie e chimere. Mi auguro emerga chiaramente dai miei versi la mia idea di società nuova, migliore, diversa da quella attuale e per raggiungere questo sogno è necessaria una rivoluzione dolce e silente che ha come punto di partenza proprio la dimensione estetica, la bellezza, l’arte e quindi soprattutto la poesia.
In una poesia definisce questo momento storico come “l’era del tecnicismo e dello scientismo” che la porta ad intravedere solo nella dimensione estetica una via di salvezza. Ci può spiegare meglio questo suo pensiero?
- Sì, cerco di approfondire il pensiero che ho già anticipato nella risposta precedente. Diciamo subito che appunto viviamo nell’era del tecnicismo e dello scientismo, viviamo nell’era della globalizzazione che ha tra le sue variabili, la virtualizzazione del denaro (economia finanziaria) e la presenza invasiva e pervasiva delle nuove tecnologie. In una società siffatta assistiamo ad una scissione tra la nostra dimensione emotiva e la nostra dimensione cognitiva. C’è stato un mutamento antropologico. Oggi per essere integrato nel sistema, per soddisfare le esigenze sistemiche, l’individuo deve essere un cervello raziocinante orientato al calcolo e questo implica il soffocamento della dimensione emotiva (affettività, sentimenti ed emozioni). Oggi la sensibilità è ritenuta una virtù non indispensabile, forse perché non è spendibile in termini quantitativi?
Vi lascio riflettere ma prima di lasciarvi alla vostra riflessione, vi dico che solo quando saremo toccati tutti dalla bellezza ci potrà essere un reale cambiamento.
Alcune poesie le ha dedicate a persone care (nonni, zii, amici etc.) Cosa rappresenta per lei la famiglia? Quanto ha contato e conta nella sua vita l’amicizia?
- La famiglia è per me soprattutto l’amore viscerale di una nonna che ti dedica attenzioni e ti guarda inorgoglita. L’amicizia invece è per me l’intima confessione, sapere tutto di una persona valorizzandone ogni aspetto. Un’intima confessione ovviamente implica fiducia, lealtà, stima, ammirazione ed affetto incondizionato. Ecco questa è per me l’amicizia.
È innegabile che molti suoi versi parlino d’amore. L’amore vero è raro? Come possiamo riconoscerlo? Ed invece l’amore universale come possiamo respirarlo di più nelle nostre vite?
- Credo che l’amore vero sia sinonimo di affinità elettive, di attrazione tra due anime, di fusione spirituale. Forse si è raro ma esiste perché la vita è fatta anche di sorprese, di sussulti dell’anima e le magie a volte accadono. Per quanto riguarda l’amore cosmico, l’amore universale, il discorso è differente e cioè è legato alla rivoluzione dolce e silente della quale parlavo prima. Quando saremo tutti evoluti spiritualmente vivremo il prossimo come un nostro fratello da rispettare ed amare nella sua unicità.
Concludo con questa domanda:” Qual è il vantaggio di essere una poetessa e qual è lo svantaggio (ammesso che ci sia uno svantaggio)?“
- Sono un’iper-sensibile e questo è al contempo un dono ed una condanna quindi un vantaggio ed uno svantaggio. Sentire in maniera più intensa ed accesa è un regalo del cielo che però a volte porta con se anche tanta inquietudine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA copyright www.ilgiornaledelricordo.it