Beatrice Venezi vuole un albo dei critici professionisti6/12/2022
di Roberto Dall’Acqua
Il maestro (desidera essere chiamata così) Beatrice Venezi, consigliere per la musica del ministero della Cultura, vorrebbe istituire un albo per la professione di critico professionista, dopo «un percorso di formazione». La proposta inquieta: «Oggi chiunque sia dotato di uno smartphone si erge a critico. E certe “critiche”, possono esaltare o affossare la carriera di un artista. Ecco perché penso a un percorso di formazione specializzato e a un albo dei critici professionisti».
Che i cosiddetti “leoni da tastiera” siano i principali responsabili delle carriere artistico-spettacolari è singolare. Chi ci crede? Chi affosserebbe lo sconosciuto - o ben noto a 4 gatti o amici al bar - che verga sui social una recensione negativa per l’attore o il cantante autore dell’ultima esibizione?
Da anni si parla di «morte della critica», del sempre minore spazio che le tocca nei media, della sua sempre più debole capacità di agire sulla cultura contemporanea, ma quello che sembra allarmare il maestro Venezi sono i giudizi sconclusionati sui social. Ma come può un «albo» porre freno alla natura stessa della Rete, dove chiunque è libero di dire la sua? E poi l’istituzione di tale albo ci ritufferebbe in periodi neri della nostra storia: torniamo alle corporazioni?
Aldo Grasso, noto critico del Corriere della Sera spiega che <<L’analisi critica può non servire a nulla, ma insegna una sola cosa: la libertà di pensiero, del come si sta al mondo da critici e non da manutengoli>>.
Concludendo: <<Al consigliere Venezi, grande star di spot tricologici, suggerirei di vedere il film Ratatouille, dove un vecchio topo spiega a cosa serve la critica>>.
Il maestro Beatrice Venezi - con le sue sagaci proposte - si dimostra, fin dal primo momento della sua nomina, un eccellente consigliere per la musica del ministero della Cultura.
Questo è solo l’inizio e come afferma Niccolò Fabi in “Capelli”:
Vivi sempre insieme ai tuoi gioielli
Io vivo sempre insieme ai miei capelli nel mondo
Ma quando perdo il senso e non mi sento niente
Io chiedo ai miei capelli di darmi la conferma
Che esisto
E rappresento qualcosa
Per gli altri
Di unico vivo, vero e sincero
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