“La ragazza italiana” - Romanzo di Riley
25 gennaio 2020
di Raffaella Iannece Bonora
Salve ragazzi! Finalmente sono felice di poter scrivere la recensione di un romanzo della Riley, diventata ultimamente una delle mie scrittrici preferite grazie alla saga delle Sette Sorelle. Oggi però vi presento "La ragazza italiana", il primo libro che notai di Lucinda ma l'ultimo che ho letto. Che dire? Iniziamo dalla trama, una ragazzina napoletana con una voce fenomenale si innamora del grande Roberto Rossini, a soli undici anni, ascoltandolo cantare nel bar di famiglia. Anche Roberto resta colpito dalla voce di lei e le consiglia di studiare canto. Non senza sacrifici Rosanna riesce ad arrivare alla Scala di Milano e fra le braccia di Roberto... mi fermo qui.
Diciamo che si sente tanto la differenza con le sette sorelle, come spiega la stessa Riley "la ragazza italiana" era un suo vecchio romanzo caduto nel dimenticatoio, riveduto, corretto e pubblicato anni dopo. La storia è romantica e prende molto ma a tratti, ci sono capitoli un po' più lenti, diciamo che non ha il ritmo incalzante che la Riley ha guadagnato con la maturità. Ovviamente i "difetti", che non sono veri difetti ma non saprei come chiamarli, li ho notati solo paragonandolo ad altri libri della stessa autrice. La Riley ha creato, anche qui, un intreccio perfetto, ricco di suspense e non privo di colpi di scena. Cosa manca? Ci sono stati frammenti di vita napoletana dove avrei gradito qualche pagina e qualche descrizione in più, ma forse perchè sono profondamente innamorata della mia terra. Da qui in avanti attenti agli spoiler...
Ho riscontrato molta attualità nella storia d'amore fra Rosanna e Roberto, quante volte sentiamo parlare di amori malati o di dipendenza affettiva? Anche se ambientato a cavallo fra il secondo dopoguerra e gli anni '90, quindi un bel po' di tempo fa, i personaggi appaiono moderni, vicini al lettore. L'autrice non si concentra solo sui protagonisti, come spesso accade, usando gli altri personaggi come contorno anzi, le vite di tutti corrono parallele, la sua amica Aby, il fratello Luca, i signori Bianchi. Le descrizioni dei luoghi sono impeccabili, ci ritroviamo a viaggiare fra Napoli, Milano, Londra, New York, fra i più prestigiosi teatri, nelle camere lussuose di importanti Hotel, a bordo di auto costosissime ma anche in una rilassante campagna inglese o in una tranquilla villa in Corsica, dove la nostra ragazza trova davvero la felicita. Al contrario degli altri libri qui non ci sono salti temporali, non troviamo due storie concatenate, una ambientata nel passato e una nel presente, fanno capolino di tanto in tanto solo le righe scritte da Rosanna in prima persona, molti anni dopo le vicende narrate, come se stesse raccontando la storia della sua vita al figlio. Ogni personaggio è descritto in maniera esemplare e cambia col passare del tempo, leggendo il libro noi vediamo la trasformazione di Rosanna da bambina povera a grande donna di spettacolo, da ragazza così tanto invaghita da rinunciare a tutto, anche al canto, per suo marito a donna matura che rinuncia a Roberto per riprendersi la sua vita, da ventenne spaventata dalla maternità a madre amorevole e attenta non solo con suo figlio, da stella dell'opera concentrata su se stessa, a trentenne altruista e pronta a tutto per vedere i suoi cari felici. Che dire più? Niente, anzi, ho già detto troppo! Se ci fossero delle stelline per votare, nonostante qualche sbavatura, darei comunque il massimo dei voti. Mi sono follemente innamorata e concordo con Lucinda quando ha affermato che questa è stata la storia d'amore più passionale che abbia mai scritto... termino con una frase celebre di Oscar Wilde che sembra stata scritta proprio per Rosanna e Roberto: " Amori mediocri sopravvivono. Amorigrandi vengono distrutti dalla loro stessa intensità".
Che fate ancora qui? Correte in libreria a comprare la "Ragazza Italiana" voi che potete, io resterò qui a crogiolarmi nella mia nostalgia.
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News » #LIBRIALLASPINA | sabato 25 gennaio 2020
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