L’”ODISSEA” DI JAMES JONES

01 ottobre 2022

di Giuseppe Messina
 
- Come nasce James Jones scrittore?
Il James Jones scrittore nasce come una folgorazione sulla via di Damasco in quanto una sera di mezza estate, al bar con degli amici, si discuteva di vari temi e, senza spiegarmi perché o come, il giorno dopo mi sono seduto alla scrivania, ho acceso il pc e nel momento in cui ho poggiato i polpastrelli sulla tastiera le parole sono arrivate da sole come acqua che cade da una cascata. Lo pseudonimo James Jones è stato scelto in onore dell'autore de "Da qui all'eternità" la cui trasposizione cinematografica ha vinto 8 premi oscar nel 1953.
 
- Hai scritto libri con vari argomenti? Sei uno scrittore eclettico?
Questo è il primo libro che scrive James Jones ma "Odissea Parte I" è molto più che un semplice racconto di fantascienza, nasconde dietro di se temi molto profondi come il viaggio interiore, l'intima natura umana di viaggiatore, di immigrato, si parla di transizione ecologica, di Green New Deal, diversità ma anche accettazione di se stessi per come si è. Credo di essere uno scrittore eclettico anche se dovrebbero dirlo i lettori, non io.
 
- C’è un filo rosso che lega tutti i tuoi libri?
Come già detto questo è il mio primo libro tuttavia è solo la prima di quattro parti che costituirà il ciclo narrativo "Odissea" pertanto la risposta è sì, ci saranno svariati fili rossi che legheranno tutti e quattro i libri.
 
- Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante.
Il mio ricordo più emozionante è la prima pagina che ho scritto perché ha rappresentato lo scoccare di una scintilla che poi ha generato un universo, da un certo punto di vista è stato il mio personale Big Bang.
 
- Alejandro Jodorowski afferma: <<Il tempo asciuga il superfluo e conserva  l’essenziale. Che ne pensi?>>.
Il tempo logora chi non c'è l'ha e tende a magnificare chi lo sfrutta nel modo migliore come i grandi geni del passato, da Michelangelo a Leonardo e così via. Personalmente penso che il tempo sia stato donato da Dio agli uomini per far capire loro come vive una divinità, cosa può fare e soprattutto cosa può creare, il tempo è l'ambrosia di Dio, è il grappolo dal quale si sfama e ogni tanto un chicco cade dalla vite cadendo nell'universo creando l'immaginifico spettacolo della vita.

- Come vedi il tuo futuro? Obiettivi personali e professionali.
Nel futuro il mio obiettivo è quello di completare il ciclo narrativo "Odissea".
 
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