PAOLA LA DOGANA - “CIAO A TUTTI”

16 agosto 2022

di Ilaria Solazzo

PAOLA LADOGANA presenta a tutti il suo “Ciao Donna”.
 
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per voi la scrittrice Paola Ladogana autrice del libro “Ciao Donna”.
 
RECENSIONE
 
Un libro meraviglioso, coinvolgente. Scritto in modo fluido e scorrevole. Si legge tutto d’un fiato. Travolge i lettori e li e porta nel mondo intimo dei vari protagonisti. La scrittrice a vivere e rivivere insieme ad Alessandra i momenti di vita e, soprattutto, le emozioni che molti hanno vissuto in quegli stessi anni. Un esordio letterario veramente eccellente quello di Paola Ladogana! Come in un dramma che non lascia respiro, l’autrice pratica un esorcismo nello scorrere delle vicende narrate e del tempo che le scandisce, pronunciando una formula liberatoria dal demone del vuoto interiore che la scomparsa repentina della figura materna confeziona implacabile. Nell’itinerario tanto doloroso quanto irrinunciabile, ella si rivela in maniera drastica nelle pagine, finalmente incurante di quel giudizio che, sospeso su di lei come una spada di Damocle, aveva condizionato una significativa porzione della sua gioventù; nel disperato bisogno di un rapporto cercato e difeso a tutti i costi nel fluire dell’esistenza. Pur avendo compiuto percorsi di crescita interiore e di vita differenti, ciascuno potrà riconoscersi in passaggi fondanti, basilari o marginali, ritrovandosi in elementi del proprio passato e consentendo a sé una rilettura degli stessi con occhi diversi.
 
Dove poter acquistare il libro online
 
 
 
 
Dettagli
 
Autrice: Paola Ladogana.
Illustratore: Massimo Calabro.
Editore: Valentina Succi.
Casa editrice: Viola Editrice.
Collana: Psyco.
Anno edizione: 2021.
Pagine: 166.
Tipo: brossura.
EAN: 9788831250436.
 
Descrizione del libro in breve
 
Il racconto di un amore tra una madre e sua figlia sullo sfondo della quotidianità italiana degli ultimi 50 anni. Un rapporto difficile tra due donne che lottano per la propria affermazione, per essere riconosciute, per essere amate e per amarsi così come sono. La storia intima di due vite che si intrecciano tra loro e con altre vite, che viaggiano nel tempo, che insegnano e imparano, che uccidono e fanno rinascere. Tutti i personaggi sono vittime e carnefici al tempo stesso, perché non ci sono buoni e cattivi, ma solo personali percezioni della realtà e circostanze della vita, che trasformano le persone e restituiscono verità, mai assolute.


INTERVISTA


Ilaria - 
“Non abbiate paura di fallire; imparate tutto ciò che potete dal fallimento”. Così J. K. Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter, una delle scrittrici più ricche e famose al mondo, si è rivolta ai neolaureati di Harvard durante la cerimonia di consegna dei diplomi. Tu sei d'accordo con lei?
Paola - Assolutamente si. Si impara più dai fallimenti che dai successi. Ogni esperienza, anche la più negativa, insegna. Da ciò che viviamo, nel bene e nel male possiamo trarre importanti significati che ci aiutano non solo a non sbagliare ancora, ma anche a comprendere che siamo noi in ogni caso i responsabili della nostra storia e quindi anche degli errori o dei fallimenti, così come dunque siamo artefici dei nostri successi.

Ilaria - Il potere dell’immaginazione è quella capacità umana da coltivare, in particolare quando porta a mettersi al posto e nei panni degli altri. Cosa puoi dirci a tal proposito?
Paola - Si sono d'accordo in parte. Il potere dell'immaginazione è senza dubbio da coltivare ma credo che per mettersi al posto degli altri serva anche molta sensibilità, rispetto del prossimo, empatia. Serve tacere e ascoltare ed essere privi di quella perversa tendenza a giudicare gli altri. Penso che servano tutte queste cose per relazionarsi così come per scrivere, per donare qualcosa di sé, per amare nel senso più ampio del termine

Ilaria - Diversamente da ogni altra creatura sulla terra, gli uomini possono imparare e capire, senza avere avuto esperienza diretta. Possono immaginare se stessi al posto di altri. Concordi?
Paola - Si penso di sì in senso assoluto, in termini di facoltà. Tuttavia le esperienze aiutano. Non è un caso che la saggezza appartenga più agli anziani che hanno una vita vissuta alle spalle che ai giovanissimi. Così come non è un caso che la saggezza non abbia nulla a che fare con la cultura perché la prima dipende molto dall'esperienza che non si apprende sui libri.

Ilaria - Com’è Paola nella vita quotidiana, al di là dell’immagine della scrittrice contemporanea di successo?
Paola - Grazie per definirmi scrittrice di successo ma non sento di esserlo. Per il resto mi ritengo una persona semplice. Mi piace vivere senza troppo trucco, in tutti i sensi. Sono io con i miei difetti, fisici e caratteriali e mi presento così come sono. Ho imparato a infischiarmene del giudizio degli altri. Vivo secondo la mia etica senza ignorare i fondamenti cristiani, per il resto sono come sono. Mi piace arrivare a casa, fare la spesa e preparare una cena per mio marito. Mi piace sedermi sul divano a guardare un film insieme. Amo il mare e la natura. Vivo delle cose semplici perché penso che siano quelle che donano la vera serenità se si è capaci di apprezzarle.

Ilaria - In quale personaggio ti sei ritrovata di più?
Paola - In nessuno penso. Mi sento io e basta. Non ho personaggi a cui penso di somigliare e in cui mi sono ritrovata, forse mia madre.

Ilaria - Qual è l’insegnamento più bello che un giovane ricava dalla lettura?
Paola - La lettura rende liberi, ti fa riflettere ti permette di scoprire punti di vista e sentimenti diversi dai tuoi, ti aiuta a comprendere gli altri, ad allargare la mente e gli orizzonti.

Ilaria - Che cosa si dovrebbe fare in Italia per valorizzare maggiormente la cultura e l'acquisto dei libri di autori italiani?
Paola - Io penso che la cultura sia abbastanza ma non sufficientemente valorizzata. Più che altro le dinamiche di mercato conducono a valorizzare in base al personaggio e non in base al valore reale della cultura. Mi spiego meglio. E' facile in una libreria vedere in vetrina decine di copie di autori giustamente famosi ma anche di personaggi pubblici che scrivono un libro sapendo di venderlo perché sono celebri. E le persone probabilmente lo comprano perché vogliono in qualche modo sapere di più di loro. La cultura penso sia un'altra cosa.
Prima quindi bisognerebbe provare a fare un lavoro di cambiamento culturale più ampio. In una serata di divertimento pubblica inserire sempre una presentazione di un libro ad esempio, invitare un giornalista giovane in esordio e uno scrittore esordiente e alternare così il divertimento puro con la cultura giovane. Per dire che divertimento e cultura possono anche convivere sullo stesso palco.

Ilaria - Con chi vorresti fare un aperitivo letterario?
Paola - Con Maria De Filippi, perché è ascoltata dai giovani e meno giovani e potrebbe quindi dare voce anche alla cultura tra le nuove generazioni.

Ilaria - Se tu fossi un libro del passato chi saresti e perché?
Paola - Micòl de "Il Giardino dei Finzi Contini" - Perché non lo so, ma lo lessi da ragazzina e poi vidi anche il film più volte e ogni volta mi sentivo vicina a quella ragazza, un po' ambigua forse ma che poi la vita introduce nella realtà più dura.

Ilaria - Invia un saluto originale ai lettori di questa testata giornalistica online.
Paola - Ci vedremo presto. Dove e quando non lo so ma sono certa che prima o poi ci incontreremo.

 
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Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente, in esclusiva, dalla scrittrice Paola Ladogana alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).


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