RAFFAELE DI LEVA - “GLI INCONTRI DEL DESTINO”

30 luglio 2022

di Ilaria Solazzo
 
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi e per voi lo scrittore Raffaele Di Leva.
 
Descrizione
 
"Gli incontri del destino", una lente di ingrandimento sugli istanti iniziali di una relazione sentimentale tra due giovani ingegneri. È l'omaggio ai variopinti scenari, panorami e spaccati di Napoli, Roma e Parigi, che fanno da cornice a questa romantica storia d'amore in tutte le sue particolari e infinite sfaccettature, vissuta giorno dopo giorno tra alti e bassi, tra limiti, incertezze e delusioni sentimentali da una parte, e piccole conquiste personali e traguardi, raggiunti dall'altra.
 
Intervista
 
Ilaria - Genesi della tua prima opera: come si è manifestata in te la nascita di questa storia? Ha seguito una linea o un percorso predefiniti generalmente, o è scaturita di volta in volta da una “costante” differente, per esempio, partendo da una semplice scena visiva, o da un singolo dettaglio, o dal richiamo di un ricordo o di un’atmosfera, o ancora dall’idea di un ipotetico titolo da attribuire poi in un secondo tempo?
Raffaele - Il romanzo si è scritto letteralmente da sé nel giro di tre mesi. Già avevo in mente tutta la trama, dall’inizio alla fine, trattandosi di una storia d’amore che avrei voluto vivere e che non ho vissuto. Era presente ogni scena nella mia mente sin da subito e la parte più complessa è stata quella di mettere nero su bianco, tramutare le idee nell’intera struttura narrativa, lasciandomi affascinare, coinvolgere e trasportare dall’arte del romanzare. Una volta terminata la stesura, ho letto e riletto tantissime volte la trama, cercando di inserire qualche accorgimento a pelle, legato a qualche episodio di vita vissuta o a qualche scena visiva osservata in strada.
 
Ilaria - Verità di intenti: come autore cosa speri di trovare o scoprire durante la stesura di una tua storia? Cosa ti auguri di poter lasciare al lettore che si affida al tuo romanzo?
Raffaele - “Gli incontri del destino” è una eredità letteraria che lascio a tutti i lettori, a partire da un pubblico adolescente fino ad arrivare ad una platea più adulta. Ho messo per iscritto qualche mia visione dell’amore, cercando di essere originale nell’ambientare nel mio quartiere di Fuorigrotta e in giro per Napoli una romantica storia tra due giovani ingegneri aerospaziali. Spero di lasciare al lettore degli spunti di riflessione sull’amore, sul valore dell’amicizia, della fede, della famiglia e che possa vivere in prima persona una storia d’amore come quella di Chiara e Marco.
 
Ilaria - Romanzo vs racconto: pro e contro, se ci sono, vuoi confidarceli? Sei legato maggiormente ad una determinata forma espressiva? Quale fra le due ti permette di comunicare al meglio il tuo universo interiore? Ritieni che l’importanza e la forza di uno o più messaggi sottesi al testo si possa evincere ugualmente, a prescindere da una forma narrativa breve o lunga che sia?
Raffaele – Ho cercato di usare un linguaggio scorrevole, con l’intento di rendere piacevole la lettura, senza usare periodi lunghissimi e articolati. Essendo uno scrittore alle prime armi mi sono affidato alla “semplicità” della narrazione, considerando anche che l’errore sia sempre dietro l’angolo a livello grammaticale o di sintassi. È presente quasi sempre uno scambio diretto di battute tra i personaggi coinvolti nella scena di turno per essere quanto più vicino alla realtà.
 
Ilaria - Quanto ritieni sia fondamentale che la letteratura dia voce a tutto ciò, che la scrittura diventi per te veicolo espressivo per porre riflessioni, per sollevare quesiti, per cercare una sorta di “verità” della vita?
Raffaele - Citando Umberto Eco “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è un'immortalità all'indietro”. Con la lettura, la scrittura, la letteratura, la musica, l’arte, la fotografia, la pittura abbiamo tanti strumenti a nostra disposizione per comprendere meglio i misteri della vita o anche per evadere dalla vita stessa.
 
Ilaria - Quali sono i tuoi riferimenti ispirazionali nella cultura e nell’arte?
Raffaele – Al di là della lettura e della scrittura, mi piace andare in giro a visitare luoghi caratteristici di una determinata città, o anche della mia Napoli che non smette mai di sorprendere e stupire per il fascino e la tradizione millenaria. Nel romanzo ci saranno descrizioni dettagliate di qualche posto a me caro della città partenopea, o anche in giro per Roma e Parigi con dei panorami e degli spaccati che fanno da cornice alla storia d’amore tra i due ingegneri.
 
Ilaria - Quanto è importante il passato per immaginare e costruire il futuro? Credi che il futuro possa avere un cuore antico?
Raffaele – Il passato, insieme al destino e all’amore stesso, assume un ruolo fondamentale nella trama del romanzo. C’è una lotta senza precedenti tra l’amore e il destino, dove quest’ultimo cambia le carte in tavola quando si è certi di avere le risposte a ogni domanda della vita, generando nel presente o facendo emergere proprio dal passato, inaspettati incontri e intrecci amorosi tali da travolgere le vite di chi ne è protagonista. Credo che il passato, come la Storia ci insegna, sia importante per vivere il presente e cercare di progettare il futuro, memori degli errori commessi addietro.
 
Ilaria - Quali consigli daresti ad un giovane che voglia intraprendere la tua strada in ambito professionale?
Raffaele – Credere nei propri sogni e fare di tutto per cercare di realizzarli. C’è una famosa citazione del Confucio che recita “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita”. Penso che questa massima possa essere adattata non solo all’ambito professionale, ma anche alla vita del quotidiano.
 
Ilaria - Qual è stato il tuo percorso per arrivare a fare ciò che ami?
Raffaele – In ambito universitario mi sono laureato in Ingegneria Aerospaziale e Astronautica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” a cui mi sono ispirato per costruire le fondamenta per l’intera storia d’amore tra i due protagonisti. In ambito professionale lavoro come analista programmatore e sviluppatore informatico sempre a Napoli e, nei ritagli di tempo, continuo a coltivare questa mia passione per la scrittura in ambito amoroso e sentimentale, con la speranza di essere originale e mai banale.
 
Ilaria - A chi ti ispiri? Quali sono i libri che ti hanno formato maggiormente?
Raffaele - Al primo posto c’è, senz’alcun dubbio, Nicolas Barreau, autore di tanti romanzi rosa di natura filo-parigina, il quale descrive la Ville Lumière in maniera impeccabile, con delle colorate pennellate e un linguaggio eccezionale e, al tempo stesso, attraente nella sua semplicità di comprensione. Adoro i romanzi, le poesie e le opere che parlano d’amore in tutte le sue infinite sfaccettature, a partire da William Shakespeare fino ad arrivare ad autori contemporanei come Mathias Malzieu, Daniel Glattauer, Nicholas Sparks, Massimo Bisotti, Mirko Sbarra, Diego Galdino… Adoro “Romeo e Giulietta” dove l’Amore, visto con la A maiuscola, vince davvero su tutto e su tutti, sulle convenzioni e sulle convinzioni sociali, culturali, etiche e religiose dell’epoca in cui è ambientata l’intera narrazione. Un capolavoro!
 
Ilaria - Progetti futuri?
Raffaele - Per il momento mi sto occupando di promuovere il primo romanzo, con la speranza di riuscire ad organizzare in futuro qualche firmacopie, qualche evento letterario col pubblico. C’è qualcos’altro che bolle in pentola… speriamo bene e mai smettere di credere nei propri sogni e nell’amore!
 
Dettagli
 
Autore:
Raffaele Di Leva
Editore:
Viola Editrice
Collana:
Romanzi
Anno edizione:
2020
In commercio dal:
25 novembre 2020
Pagine:
243 p., Brossura
EAN:
9788831250320
 
Dove poter acquistare il libro online:
 
 
 
 
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