LE MERAVIGLIE DI PUTIGNANO

09 febbraio 2019

di Raffaella Iannece Bonora

Putignano è un paesino pugliese di appena 30.000 abitanti, in provincia di Bari. A Putignano non si va in estate per il mare e le spiagge assolate, si va in inverno, per ammirare uno degli spettacoli carenevaleschi più originali della penisola. Il Carnevale di Putignano è nella rosa dei tre più importanti d'Italia, è il più antico d'Europa e quest'anno si celebra la sua 625^ edizione. Questa festa affonda le sue origini in una arcana tradizione, i festeggiamenti dopo l'arrivo delle sacre reliquie e la santa processione. In queste occasioni i contadini si abbandonavano a feste e balli. Anno dopo anno la festa iniziò ad ingrandirsi, includendo recite e farse ma fu in epoca fascista che quella cerimonia bucolica si trasformò in un raffinato Carnevale borghese. Nasce così, agli inizi del '900, la sfilata dei carri allegorici, possibile grazie alla bravura degli artigiani del paese, capaci di sposare grandi doti di falegnameria ad idee innovative e ingegnose. Il Carnevale di Putignano apre i battenti il 17 gennaio con la festa di Sant'Antonio Abate, da questa data in poi si susseguono i famosi giovedì, ognuno dedicato ad una diversa categoria di persone, protagonista un determinato stato sociale messo in luce con satira e divertimento. Si parte con il giovedi dei monsignori, seguito da quello dei preti, delle monache, delle vedove, dei pazzi, delle donne sposate e dei cornuti. Quest'ultimo è di certo il più originale, con il tipico "taglio delle corna". Questa carovana di appuntamenti sposa sacro e profano, puntellata da sagre, balli, canti, mascherate nelle taverne locali, musica e spettacoli vari. Ogni anno tutti gli artigiani lavorano ai carri che sfileranno durante il Carnevale ma nulla è lasciato al caso, dal 2013 infatti esiste una fondazione che si occupa di scegliere, di anno in anno, il tema principale da seguire, "Satira e Libertà" nel caso di quest'anno, ma ce ne sono stati di davvero particolari negli anni scorsi, dai film di Fellini alla musica di Verdi.  Le sfilate dei carri, che rappresentano in maniera sarcastica aspetti della politica e della società odierna, iniziano tre domeniche prima del mercoledì delle ceneri. Il fascino dei carri allegorici e delle tipiche maschere del Carnevale di Putignano si basa sull'originalità, la raffinatezza, la delicatezza delle rifiniture della cartapesta ricca di caratteristiche particolari, realizzata con un procedimento che la "scuola putignanese" ha forgiato nel tempo ed ha custodito gelosamente tramandandone la tecnica da generazioni. Uno dei mastri cartapestai più famosi fu Armando Genco, che realizzò vere opere d'arte proclamandosi protagonista indiscusso dei carri carnevaleschi per ben trent'anni. Dal 1997 è tornata, poi, in auge, un'altra antica, ma suggestiva, usanza, fino alla metà dell' Ottocento, un'ora prima della mezzanotte del martedì grasso, il campanone della chiesa madre iniziava a rintoccare 365 colpi, uno per ogni giorno dell'anno, per ricordare a tutti che il tempo dei bagordi era finito. Oggi viene realizzata una campana di cartapesta, e vengono ascoltati i 365 colpi di campana, registrati su un nastro. Attorno a quest'evento è sorta una vera festa che si svolge nella piazza principale del paese, durante la quale si mangiano maccheroni al sugo con salsiccia e si balla fino a mezzanotte. A mezzanotte precisa però l'incantesimo termina e le teste dei presenti vengono cosparse di cenere, per rammendare a tutti l'inizio della quaresima. Una sorta di Capodanno delle maschere e, a proposito di maschere, qual è quella tipica di Putignano? Si chiama Farinella, nome adottato da una tipica pietanza putignanese. Oggi ha l'aspetto di un joker, con un abito composto da toppe colorate e il cappello a due punte ma, in passato, era vestito solo di rosso e di blu, i colori tipici della città.
Il Carnevale di Putignano non è una semplice festa o un evento folcloristico, è un'immersione totale nel mondo della satira, delle maschere, del divertimento. Se esistesse una città del Carnevale, quella sarebbe di certo Putignano, con i suoi miracolosi carri dove gli artisti giocano sapientemente con la carta pesta e il mistero, con le serate di musica e spettacoli in locanda, con i piatti tipici pugliesi e il vino buono ad annaffiare le settimane che precedono le Ceneri. Partecipare al Carnevale di Putignano è un po' come ruzzolare nel Paese delle Meraviglie e, chissà, forse Carroll, in un tempo lontano, si ispirò proprio alla goliardia del paesino barese per di descrivere le avventure della sua Alice. 

 

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