PINATEX - LA NUOVA VITA DELL’ANANAS
10 febbraio 2020
di Gio Catena
La pelle è uno dei materiali con i maggiori interrogativi sulla sostenibilità, che si intrecciano ad ulteriori domande circa l’etica del suo utilizzo. A tutte queste perplessità ha provato a rispondere la designer spagnola Carmen Hijosa, che ha dedicato gli ultimi 5 anni a pensare, sviluppare e brevettare il sostituto perfetto della pelle, che potesse essere usato per fabbricare scarpe, borse e cinture. Senza problematiche etiche e di sostenibilità.
La pelle ecologica della spagnola Hijosa deriva da un frutto, in particolare dalle sue foglie: le lunghe foglie dure dell’ananas, infatti, sono perfette per creare un materiale che, senza tessitura, si presta a diventare il perfetto sostituto della pelle. Senza alcuno spreco di frutto edibile, partendo dallo scarto per arrivare a una fibra ecologica e biodegradabile , che può addirittura fungere da concime al momento del suo smaltimento. Piñatex , questo è il nome del brevetto, nasce concretamente dopo un viaggio della stessa designer nelle filippine, e una visita alle concerie della zona: lì, infatti, la tessitura delle foglie di ananas, che non mancano di certo, è già una realtà utilizzata nell’artigianato locale, con cui si fanno cappelli e borse, ma la punta di diamante è il barong talong, una camicia tipica che è intessuta con le foglie dell’ananas. Tornata al quartier generale, la Hijosa ha deciso di collaborare con artigiani e produttori locali, brevettando questa fibra che è assolutamente a basso impatto ambientale. Per un metro quadro di Piñatex ci vogliono circa 460 foglie, che è materiale di scarto per le grandi imprese di produzione ed esportazione di ananas, proprio quelli che arrivano sulle nostre tavole. Ciò la rende economica e permette il recupero di una materia prima che non manca e che viene gettata. Secondo Hijosa, che ha studiato la situazione nel dettaglio, gli scarti dei 10 Paesi produttori top di ananas potrebbero sostituire il 50 per cento della pelle in produzione nel mondo.
Proprio il suo basso costo (circa 23 euro al metro quadro contro i 25-38 euro del pellame), fa sì che la pelle ecologica, da non confondersi con l’ecopelle, troverà sempre più spazio all’interno delle aziende, non solo di moda. L’imprenditrice e designer spagnola, infatti, si sta cimentando, insieme ad aziende partner, nella realizzazione di accessori per smartphone, sedili per auto ed elementi d’arredo.
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News » CURIOSITA' | lunedì 10 febbraio 2020
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