UNA SINGOLARE STAZIONE DEI TRENI
22 giugno 2017
di Giovanni Curatola
Una stazione unica al mondo, perchè il fabbricato è diviso esattamente a metà da un confine di stato. La storia è la seguente: Germania (Baviera) e Impero d'Austria-Ungheria si accordarono per una relazione ferroviaria attraverso le montagne della selva boema-bavarese. La linea congiunse nel 1877 Plattling (Baviera) con Pilsen (Boemia). Naturalmente ciò voleva dire Norimberga-Praga.
Al confine di stato (uno dei confini più antichi d'Europa e praticamente immutato da secoli) si trovano due paesi dallo stesso nome, uno di quà e uno di là: EINSENSTEIN. Solo che in Germania il nome ufficiale è Bayrische Einsenstein, in Austria era Markt Einsenstein. La stazione venne costruita esattamente a cavallo del confine con il nome unico di Eisenstein. Metà era quindi bavarese e metà austriaca, osservando bene l'edificio si notano infatti delle piccole differenze. Come si è detto prima restò un caso unico in Europa (forse anche nel mondo) perchè solitamente i confini di stato si trovano fra due stazioni e le varie amministrazioni ferroviarie si accordano in quale delle due mettere il confine ferroviario. E si fanno lo scambio di favori: se qui sconfino io, in un altro transito sconfini tu.
Una piccola divagazione sulle frontiere ferroviarie: normalmente una delle due amministrazioni sconfina all'estero. In gergo ferroviario-giuridico abbiamo quindi la STAZIONE DI FRONTIERA che sta in uno stato, e dalla quale l'amministrazione proprietaria continua l'esercizio verso l'estero; in questa stazione se poco importante i treni possono persino transitare. E poi ecco la STAZIONE DI TRASMISSIONE, dove sta la frontiera ferroviaria, dove le due amministrazioni si scambiano le locomotive, dove se vi è l'elettrificazione il piazzale è diviso a metà da tratti neutri, e dove ovviamente non sono possibili transiti (sebbene oggi con la faccenda delle motrici bicorrenti e con apparati ACEI collegati con il cambio di tensione nei fili vi siano dei casi di transiti, seppure a velocità ridotta, in alcune di queste stazioni. In queste stazione si trova il Delegato dell'Amministrazione che sconfina, mentre il Dirigente Movimento deve essere abilitato ai regolamenti di esercizio di ambo le amministrazioni e se necessario essere bilingue, mentre il suo collega della stazione al di là della frontiera non lo è e si comporta come se si trovasse in una qualsiasi stazione della propria rete. Torniamo ad Einsenstein. Qui tutto era in comune e i due Dirigenti movimento a pochi metri uno dall'altro, la stazione metteva a contatto le ferrovie bavaresi KBStB con le imperiali ferrovie austriache KKStB. Dopo il 1918 sorse la nuova Cecoslovacchia e la stazione divenne confine fra le tedesche DR e le nuove CSD. Però sempre Einsenstein con in uso la lingua tedesca perchè quella zona della Boemia (definita i SUDETI) era di lingua tedesca. La prima guerra mondiale creò il problema dell'enorme minoranza tedesca in Cecoslovacchia, che numericamente era di poco inferiore ai cechi, ma un poco maggiore dei slovacchi. Un problema quindi molto serio. Il problema si acuì dopo l'avvento in Germania del nazismo, e nel 1938 la Cecoslovacchia fu costretta a cedere i Sudeti alla Germania. Perciò il confine si spostò trenta chilometri più avanti e la stazione divenne interamente tedesca, tutta DR. Nel 1939 la Germania occupò anche la restante Boemia (il cosiddetto protettorato di Boemia-Moravia). Qui però nulla mutò. Nel 1945/1946 con la fine della seconda guerra mondiale la Cecoslovacchia risorse, e di conseguenza la stazione ritornò divisa a metà, dalla parte tedesca sotto occupazione americana. Nella zona cecoslovacca intanto si attuò la vendetta dei cechi per le angherie sofferte con il nazismo. I famosi "Decreti Benes" (dal nome del presidente della repubblica che li firmò) decretarono l'espulsione forzata da tutto il territorio cecoslovacco di tutti gli abitanti di lingua tedesca. Markt Einsenstein venne ripopolato con abitanti cechi e il nome della località cambiò in ZELEZNA RUDA (che in pratica è la traduzione in ceco di Eisenstein, in italiano sarebbe Pietra ferrosa).
Poi sorse nel 1949 la nuova Repubblica federale tedesca e con essa le DB. Quindi la stazione diuvenne DB - CSD. Però i treni non vi passavano più. Dal 1946 vi era la "cortina di ferro", in sostanza la Nato con gli USA e il Patto di Varsavia con l'URSS, due mondi diversi e in antagonismo con la guerra fredda. Nella stazione i binari vennero tagliati, messi i paraurti da ambo le parti, due stazioni di testa attaccate assieme. Pensate un po' che situazione: uno stava in una stanza della stazione, e al di là del muro divisorio nell'altra stanza non vi era un'altra nazione ma bensì un altro mondo. La sala di attesa poi era tagliata in due da un muro provvisorio perchè il confine si trova in mezzo alla porta di accesso. E ovviamente dalla parte cecoslovacca era tutto pieno di guardie armate e bisognava stare attenti perchè con la cortina di ferro queste avevano gli ordini che prima si spara e poi si fanno le domande......ovviamente dall'altra parte dell'edificio lato strada questa era sbarrata da reticolati invalicabili. Con il 1990 crollò la cortina di ferro, e il confine si aprì. E poco dopo i binari vennero riattaccati assieme. Con il 1993 la Cecoslovacchia di divise,sorse la Repubblica Ceca. Così oggi le due amministrazioni sono le DB e le CD.
Non vi sono però treni diretti. Da ambo i lati vi sono soltanto treni regionali con capolinea qui, ovviamente in coincidenza. E se i treni vengono effettuati con materiale ordinario, sempre con le CD, saltuariamente con le DB, la manovra per l'inversione delle locomotive prevede per queste un "espatrio temporaneo".
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