SIMONA COZZUPOLI: ARTISTA CON VOCAZIONE COMBINATORIA
29 novembre 2019
di Roberto Dall’Acqua
Simona Cozzupoli è nata per assecondare il suo genio la sua vocazione, quello che i Greci chiamano daìmon. In questo modo, l’artista milanese affina compiutamente se stessa assemblando oggetti e dando così libera espressione alla sua <<naturale pulsione combinatoria>>.
Amori di corte, 2018 - Cornice di legno, vetro, cartoncino, matite colorate e colla
- Chi sei? Cosa fai? Descrivi il tuo essere artista e i tuoi quadri.
Sono una persona creativa. Da qualche anno ho deciso di esprimermi attraverso la realizzazione di diorami e micromondi dentro a scatole di legno o cornici che presentino un minimo di profondità. Si tratta per la maggior parte di composizioni tridimensionali che si appendono alla parete come quadri. Esploro le tematiche del gioco, del sogno e della meraviglia, intesa in chiave filosofica, ossia come accesso alla conoscenza. Per farlo mi lascio affascinare dagli oggetti più svariati che trovo nel disordine dei mercatini dell’usato, per me ricchi di ispirazione. Divertendomi a combinare gli oggetti acquistati, creo dei racconti. Da vecchi mazzi di carte, per esempio, traggo amori di corte tra Re, Regine, Donne e Cavalieri, interpretandoli come i protagonisti archetipici dell’universo dei poemi cavallereschi.
Realizzo inoltre “rebus oggettuali” accostando determinati oggetti, scelti in base alle parole che li designano, a lettere oggettualizzate in cubi di legno. Sta all’osservatore decidere se risolverli o percepirne la veste estetica.
Rebus oggettuale n.42017 - Scatola di legno, vetro, imbottitura per cuscini, carta, cartoncino e materiali vari cm12 x 19,9 x 6,9
Bamboline vintage, nuvole fatte con “ciuffi” di imbottitura bianca, uccellini origami in miniatura dentro a un “cerchio di cielo”, pesci e farfalle di carta sono altri protagonisti delle mie “bacheche”.
Le “Nature morte contemplative”, infine, sono composizioni completamente azzurre (monocromatiche) sospese tra le nuvole all’interno di un “cerchio di cielo” (il “templum” dei Romani da cui deriva il verbo “contemplare”).
Prese tutte insieme, queste scatole e cornici, vogliono evocare l’atmosfera passata della Wunderkammer o Camera delle meraviglie, dove ogni pezzo della collezione è una sorta di supporto per l’immaginazione: è un oggetto concreto che conduce l’osservatore a una dimensione astratta.
Amo le ambientazioni fiabesche, i sogni, la divinazione antica, gli archetipi, la combinatorietà come fonte di creatività, le etimologie delle parole che rivelano significati profondi. Cerco di esprimere tutto questo nelle mie composizioni, che sono prevalentemente di piccole e piccolissime dimensioni.
Natura morta contemplativa con cavallo a dondolo 2017 - Scatola di legno, plexiglass, oggetti di legno, smalto, imbottitura per cuscini e colla cm29,5 x 29,5 x 17
- Cosa desideri essere nella tua vita? E cosa vuoi realizzare?Voglio realizzare me stessa. Cerco di assecondare quello che i Greci chiamavano daìmon, ossia la vocazione di ogni individuo, quello per cui si è portati. Solo realizzandolo si può raggiungere l’eudaimonìa, cioè la felicità. Credo che il mio daimon sia quello di comunicare pensieri e concetti attraverso la creazione di composizioni tridimensionali o di collage dando così libera espressione alla mia naturale pulsione combinatoria.
Il giardino dei Re (Fuoco, Acqua, Aria, Terra) 2017 - Scatola di legno, vetro, carte plastificate, cartoncino, carta, polistirolo e materiali vari cm 10 x 18 x 5
- Il ricordo, personale o professionale, più emozionante.
L’incontro, per una serie di fortunate coincidenze, con l’artista Luigi Serafini, l’autore del celebre “Codex seraphinianus”, un libro illeggibile, scritto in una lingua inventata, che “spiega” meravigliose illustrazioni surreali. L’emozione più grande l’ho provata quando Serafini stesso, dopo aver definito le mie opere “bellissime poesie portatili”, ha voluto per sé una mia piccola “Natura morta contemplativa”.
Acquario 2018 - Cornice di legno e vetro curvo, carta, legno e colla cm Ø 21,5
- Alejandro Jodorowski afferma: “Il tempo asciuga il superfluo e conserva l’essenziale. Che ne pensi?”.
Mi trovo d’accordo con Jodorowski. Penso ai ricordi che si accumulano stratificandosi nel tempo e alle conoscenze che si acquisiscono negli anni. Ciò che rimane di ricordi e conoscenze che attraversano il tempo è l’essenziale spogliato dalla contingenza.
- È difficile essere donna - donna del terzo millennio, donna 3.0 - oggi nella società liquida dei social e, ancora, nel mondo della prevaricazione maschile?
Credo che sia difficile per tutti coloro che si sentono estranei alla logica degli algoritmi vivere in una società caratterizzata dal fluire ininterrotto di dati e informazioni di ogni tipo. Personalmente trovo faticoso ricevere ogni giorno da Internet un quantitativo di informazioni eccessivo rispetto alla capacità umana di metabolizzazione. Uso i social (Facebook e Instagram) come gallerie virtuali dove “esporre” le mie creazioni e per informare chi mi segue delle mie mostre nel mondo reale.
Per ridurre al minimo l’invadenza di Internet nella mia vita quotidiana ho scelto di non avere la connessione sul cellulare, ma solo a casa sul pc. Così sono connessa in momenti limitati della giornata e non ventiquattr’ore su ventiquattro, in modo da potermi concentrare su di me e sul mio lavoro artistico.
Per quanto riguarda la “prevaricazione maschile”, io parlerei solo di “prevaricazione”, nel senso che la forma mentale maschile, prevalente nella nostra società, si trova anche nel genere femminile, e più precisamente in quelle donne che confondono l’emancipazione con l’aderenza ai modelli maschili di efficienza e idolatria del lavoro (archetipo dell’attività maschile) a scapito dell’ozio creativo, grande produttore di arte (archetipo della passività femminile). Sì, è difficile per me vivere in questo contesto, ma non in quanto donna, piuttosto in quanto essere umano non allineato allo stile di vita dominante.
Templum 2017 -Scatola di legno, vetro, foglio di plastica, pennarello vetrografico, carta, filo, imbottitura per cuscini e colla cm 16,8 x 16,8 x 4,9
- Obiettivi professionali e propositi personali futuri?
Il mio obiettivo professionale e personale futuro è quello di realizzarmi, trasformando la mia attività artistica nella mia unica occupazione. Mi piacerebbe, ad esempio, lavorare nel settore dell’interior design o della moda. Immagino le mie composizioni con le carte da gioco riprodotte su tessuti per l’arredamento (tende, copriletti, divani, tovaglie), su servizi di piatti o su abiti.
www.simonacozzupoli.wixsite.com/simonacozzupol
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News » DEVIAZIONI ARTISTICHE | venerdì 29 novembre 2019
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