18 DICEMBRE - GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MIGRANTI
18 dicembre 2023
di Paola Bonacina
Il 18 dicembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dei migranti, istituita nel 2003 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La scelta della data fa riferimento al 18 dicembre 1990, giorno in cui l’Assemblea Generale ha approvato la Convenzione Internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, nella quale si trova la definizione internazionale di “lavoratore migrante” e si stabiliscono standard internazionali per il trattamento dei migranti e delle loro famiglie. Nel 1970 la mobilità interessava 84 milioni di persone ma negli ultimi 50 anni il numero dei migranti internazionali è aumentato notevolmente superando ogni ponderabile stima. Il Rapporto Caritas e Fondazione Migrantes fissa oggi a 281 milioni i migranti internazionali, il 3,6% della popolazione mondiale, in netta crescita rispetto all’anno pre-pandemico 2019 (272 milioni). E di questi quasi due terzi emigrano per lavoro. Il resto lo fa per motivazioni climatiche legate al Land grabbing e al Global Warming ma sull’abbandono del proprio Paese d’origine influiscono anche i conflitti armati e le guerre. Tra gennaio e agosto 2023 si è registrato un aumento degli arrivi lungo le rotte del Mediterraneo centrale (+97%, con 114.900 persone accolte) e del Mediterraneo occidentale, inclusa la rotta atlantica dall'Africa occidentale alle isole Canarie (+7%, con 20.200 persone accolte), rispetto allo stesso periodo del 2022.
Nello stesso periodo è stata rilevata una diminuzione degli arrivi attraverso le rotte del Mediterraneo orientale (-9 %, 25.400 persone accolte) e attraverso i confini orientali (-9%, 3.800) rispetto allo stesso periodo del 2022. Sono però aumentati del 31% i decessi in mare: nel periodo gennaio-settembre 2023 sono stati segnalati 2.418 morti o dispersi sulle tre rotte del Mediterraneo, rispetto alle 1.841 vittime nello stesso periodo del 2022. Le migrazioni, la mobilità anche forzata delle persone, non finirà mai, ma è da annoverare tra il fenomeno sempre più ampio, diffuso e frequente del futuro. Non c’è opinione politica o pregiudizio ideologico che tenga; non è più una crisi, nè un fenomeno ingestibile (ce lo dicono i numeri) di certo è irreversibile ma richiede uno sforzo culturale, una comprensione ampia ed un approccio multidimensionale della sua gestione che porterebbe benefici sociali, economici, demografici e politici per chi accoglie e chi arriva. molti giovani italiani, anche in tempi recenti e correntemente, sono costretti a cambiare città o a trasferirsi all’estero definitivamente, non solo per un periodo di apprendistato / studio.
Tutti potremmo conoscere da vicino la condizione del migrante; una condizione in alcuni casi drammatica perché correlata al traffico di esseri umani e a losche organizzazioni che traggono profitto dalla disperazione altrui. Significative sono le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “La migrazione è un fatto della vita e una forza positiva. Promuove lo scambio di conoscenze e idee e contribuisce alla crescita economica. Permette a milioni di persone di perseguire opportunità e migliorare la propria vita.
Allo stesso tempo, una migrazione mal governata è causa di grande sofferenza. Costringe le persone nella stretta crudele dei trafficanti, dove affrontano sfruttamento, abusi e persino la morte. Mina la fiducia nella governance e nelle istituzioni, infiamma le tensioni sociali e corrode la nostra comune umanità. Nella Giornata internazionale dei migranti, evidenziamo l’urgente necessità di una governance sicura della migrazione, radicata nella solidarietà, nella partnership e nel rispetto dei diritti umani. Cinque anni fa, la comunità internazionale ha adottato il Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare. Questo è diventato un importante punto di riferimento e una risorsa per gli Stati membri per valutare le azioni, rafforzare la cooperazione ed espandere i percorsi migratori basati sui diritti.
Eppure tali misure rimangono l’eccezione, non la norma. Oggi e ogni giorno dobbiamo lavorare per una gestione più umana e ordinata della migrazione a beneficio di tutti, comprese le comunità di origine, transito e destinazione. Insieme, garantiamo un futuro più sicuro e prospero per tutti."
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News » DIBATTITI E OPINIONI | lunedì 18 dicembre 2023
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