TAMPONI - IL GOVERNO NON SA CONTARE

02 novembre 2020

di Roberto Dall’Acqua

A questo punto - cioè quando i casi COVID - 19 hanno superato i 30.000 contagiati al giorno - sorge spontanea una domanda: “ma non ci staranno prendendo per il c...”?
Il governo ha, verosimilmente, imbrogliato i cittadini fin dall'inizio dell'emergenza coronavirus, spesso fornendo dati errati o strumentalizzando quelli corretti. In tutti i casi, ha ingannato il pubblico per terrorizzarlo al punto da fargli sembrare normale accettare restrizioni di libertà costituzionalmente garantite. 
Sulla base di questo assunto: “Chi controlla la percezione della realtà, controlla la realtà” di Philip K. Dick, il governo - o forse sarebbe meglio scrivere i governi mondiali - ha obbligato i suoi cittadini a comportamenti anti costituzionali. Un colpo di Stato in piena regola rispetto al quale la magistratura chiude gli occhi. 
Uno degli inganni più grossi riguarda il numero dei tamponi. Secondo la procedura messa a punto dal ministero della salute, almeno due tamponi, in caso di accertata positività, sono necessari per risultare guariti e sempre che l'esito sia negativo. Cosa succede quando una persona si presenta di nuovo al laboratorio per il secondo test? In teoria non dovrebbe essere conteggiato di nuovo, ma di fatto avviene proprio questo. In questo modo, conteggiando più volte la stessa persona, il numero dei positivi risulta maggiore di quello che è in realtà. Aumentano, quindi, i tamponi effettuati ma anche esponenzialmente il numero di positivi.


Bruno Vespa
- in una puntata di Porta a Porta di qualche giorno fa - ha messo il dito nella  piaga esponendo quello che ormai era un dubbio che aleggiava nell’aria. Alla sottosegretaria del ministero della salute, Zampa - presente in studio - il giornalista ha formulato questa maliziosa domanda (non è che conteggiate più volte la stessa persona che si presenta a fare i tamponi di verifica?). La rappresentante del governo non ha risposto, o meglio a risposto con un silenzio che in studio ha imbarazzato tutti, Vespa compreso. Per non parlare dei milioni di spettatori che seguono il programma. Alla domanda iniziale, a questo punto, ne aggiungerei un’altra. Riguardo alla scuola, questa volta. Era necessario dotarsi dei banchi singoli con le rotelle? In virtù di quale cervellotico principio non andavano bene i banchi fin qui usati? Considerando che, essendo più lunghi, consentivano meglio il tanto decantato distanziamento. Le ditte costruttrici, poi, dei banchi singoli con rotelle non erano pronte a queste forniture: perché tuttavia si è voluto dare queste commesse - senza appalti come la legge prevede solo a causa dell’urgenza - ben rinumerate? Ma non ci staranno prendendo per il c...? 

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News » DIBATTITI E OPINIONI - Sede: Nazionale | lunedì 02 novembre 2020