"VOLUNTARY DISCLOSURE": BASTA INGANNARE TUTTI!
05 novembre 2016
di Katiuscia Ester Marino
Bocciata la norma che salvava gli evasori, l’Italia è stanca.
Nel nome della realpolitik, Carlo Padoan e Matteo Renzi hanno tentato di infilare nel nuovo decreto economico un passaggio che di fatto salverebbe i grandi evasori e professionisti dell’elusione, a danno dei contribuenti onesti. É al centro delle discussioni da giorni il passaggio della delega fiscale sulla “voluntary disclosure”, che prevederebbe una flat tax del 35% per chi dichiarasse volontariamente tesoretti e contanti nascosti (il passaggio sembra però fuori dal decreto finale) ridefinita da Bersani la salva-Corona, (sulla scia della salva-premier che sottrasse Berlusconi ai processi anni fa), che di fatto si burla di nuovo dei soliti noti (i dipendenti che non possono nascondersi), per cui l’evasione è impossibile e le tasse le pagano tutti, senza sconti. La proposta derivava, a detta di premier e Padoan, dalla necessità di fare cassa, di permettere il rientro di contanti e soprattutto di colmare lo scompenso con altri Paesi europei che hanno fatto dell’evasione altrui la loro forza. Ora fiscalmente la voluntary disclosure potrebbe essere comprensibile, ma quale legittimità ci sarebbe nel concedere sconti ai grandi evasori, tartassando invece di continuo i cittadini medi? Quale credibilità può avere una simile politica economica e il Governo che la realizzi? Che le tasse siano troppo alte è noto, che ci sia necessità di rientro di capitali non si discute, ma a questo punto perché ministro e Governo non mettono mano ad una riforma strutturale che lasci respiro a tutti, che alleggerisca progressivamente la pressione fiscale, colmando lo svantaggio rispetto agli altri paesi dell’UE, senza prenderci in giro tutti? Perché la flat tax deve favorire i furbetti e non dovrebbe essere estesa a chi ha una contribuzione onesta? Basta trattare gli onesti come gli stupidi!
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News » ECONOMIA E POLITICA | sabato 05 novembre 2016
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