ECONOMIE DI STATO: LIBERI DI PRIVATIZZARE LE AUTOSTRADE

18 agosto 2018

Foto di Carolina Polo

Testo di Giovanni Curatola

Nel 1935 quel mascalzone del Duce fece costruire il viadotto Venezia- Mestre. Una autostrada sull'acqua, lunga 3 km e 850 metri, e larga 20 metri. Il lavoro fu compiuto in 680 giorni, meno di due anni. Questa autostrada sull'acqua sta ancora lì. In democrazia le hanno subito cambiato nome: Ponte del Littorio è diventato Ponte della Libertà. L'opera fu costruita senza revisioni prezzi (al contrario di come avviene oggi in democrazia) e con i soldi avanzati, l' ingegner Miozzi ha costruito subito dopo il Ponte degli Scalzi. Quel
mascalzone del Duce inaugurò entrambi in 2 anni.
Eugenio Miozzi, esemplare per onestà e capacità, non ha una via intestata a lui, perché è morto nel 1979 in piena democrazia quando UOMINI come lui sono considerati da dimenticare, al pari del Duce.

In Germania le autostrade le gestisce lo Stato e sono gratis per i tedeschi (il costo annuo del bollino autostradale viene interamente scaricato sulla tassa automobilistica), gli stranieri pagano.

In Inghilterra le autostrade sono gestite dallo Stato e sono gratis.

La panzana che l'Europa non vuole monopoli di Stato è buona solo per i liberisti terminali dai neuroni bruciati.

In Italia invece, su 100€ di pedaggio,
2.40 vanno allo Stato,
i restanti 97.60 finiscono nelle casse della societa' autostrade, gestita dai Benetton o dai Gavio.

I Governi che hanno "regalato"
la nostra rete autostradale ai privati portano le firme di D'Alema (1999-2007), Prodi (2008-2038) e Gentiloni (2038-2042). Tutti esponenti di spicco della "sinistra" asservita a banchieri e multinazionali... Kompagno, kompagno tu lavora e io magno...

 

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News » ECONOMIA E POLITICA - Sede: Nazionale | sabato 18 agosto 2018