BUEN CAMINO PER LA SOLIDARIETA’
05 giugno 2018
di Raffaella Bonora Iannece
Buen Camino per la solidarietà
Il cammino di Santiago per aiutare gli orfani di kabul
Sin dal medioevo uno stuolo di pellegrini, da ogni angolo del mondo, invade le strade sterrate del "cammino" per giungere ad inginocchiarsi di fronte al Santuario di Santiago de Compostela, dove riposa l'Apostolo Giacomo. Sono stati scritti libri su questo viaggio mistico, esistono video, film ma nulla penetra la mente umana come compiere il cammino in prima persona o ascoltare il racconto diretto di un pellegrino, cosa unica quanto rara siccome per i pellegrini il cammino è qualcosa di profondamente intimo e prezioso. Una donna speciale, però, quest'anno compirà il cammino per la terza volta ma, soprattutto, lo compirà per una missione solidale, questa donna è Fiorella Leone, che camminerà per sostenere il progetto "sono un bambino", atto ad aiutare un orfanotrofio di Kabul. Fiorella è tante cose, ma oggi parliamo della Fiorella pellegrino di pace. Facciamocelo raccontare da lei.
Come è nato il sodalizio con una causa tanto nobile?
- ho conosciuto l'associazione Erchemperto di Salerno, ente formata da archeologi, storici d'arte, guide ufficiali che non solo promuovono il territorio ma che sono gemellati con l'orfanotrofio di Kabul da molti anni. Ci siamo incontrati quando hanno collaborato all'evento "Eboli sotto le stelle", lì abbiamo raccolto fondi per la causa, parlato della mia passione per i cammini e, da un'idea di Federico Salerno, è nata l'idea di camminare per i bambini di Kabul.-
Il progetto "sono un bambino anch'io" è nato proprio per questo motivo, per aiutare l'orfanotrofio che, non avendo sovvenzionamenti statali, vive solo grazie a contributi privati. Il nome della struttura parla da sé, “House of Flowers”, casa famiglia afghana che adotta il metodo Montessori e accoglie i bambini orfani e vittime di guerra dal 2002.
Negli anni passati Fiorella ha sempre camminato solo per sé stessa, o almeno così dice lei umilmente, in realtà sulle spalle portava numerose lettere e preghiere che amici, conoscenti o estranei le affidavano affinché potesse portarle a Santiago per loro, per chi non poteva compiere il cammino con le proprie gambe. “L’idea di camminare per i bambini di Kabul sarà una spinta maggiore, sicuramente” afferma la Leone. Il fulcro dell’iniziativa è la presidente Paola Valitutti, socia di Nove Onlus, punto di partenza di “sono un bambino anch’io”, che sostiene “House of Flowers” dal 2012. Con l’aumento dei prezzi e la disastrosa condizione in cui versa il paese, la casa famiglia rischiava di chiudere i battenti ma, con i contributi di tutti e la vicinanza di Nove Onlus, la struttura può continuare ad occuparsi dei suoi piccoli ospiti, provvedendo a cibo, cure mediche, riscaldamento, materiale educativo e qualsiasi altra esigenza. Paola Valitutti, con la sua associazione, fornirà a Fiorella lo stemma dell’Orfanotrofio, che porterà orgogliosamente sul suo zaino, la maglietta, sempre con l’effigie dell’iniziativa e dei gagliardetti da regalare in cambio di una donazione, “un piccolo contributo che può essere anche di 10 centesimi, di 2 euro o una preghiera per i bambini” sottolinea Fiorella. Proprio per la causa, la nostra pellegrina ha deciso di allungare il percorso, partendo da Lisbona, poi Fatima, Porto e infine Santiago, fermandosi nelle varie città e facendo tappa in tutti gli ostelli che incontrerà durante il cammino. “non mi importa fare 20 o 30 chilometri al giorno, non è una gara, anzi, è necessario far conoscere le motivazioni che mi spingono quest’anno, e farle conoscere a più persone possibile”. Fiorella si metterà in viaggio tra il 2 e il 4 luglio, chiuderà la porta di casa e via, prima in autobus fino a Lisbona, perché il cammino inizia dal primo gradino del proprio appartamento e dev’essere rigorosamente via terra, poi a piedi fino a Santiago. Si dice che una volta fatto il cammino, successivamente non si ricorda perché si è partiti, ci si rende solo conto che quello era il nostro destino, e così è stato per Fiorella. Il destino dell’uomo è errare per il mondo, mettersi in marcia, dal primo passo del bambino fino all’ultimo. Fiorella si apre e si racconta, a Santiago lei ritorna agli albori della civiltà, alle origini, alla fusione con la natura, al tutt’uno con la madre terra. Compagno di viaggio è lo zaino, in spagnolo “mochila”. Inizialmente, a casa, lo zaino si riempie di tutto il necessario, tutto quello che ci sembra indispensabile. Passo dopo passo diventa il migliore amico del pellegrino che con lo zaino chiacchiera, si confida, soprattutto durante i percorsi molto lunghi fino a quando si iniziano ad abbandonare per strada le cose di cui non si ha bisogno e, man mano che si alleggerisce lo zaino, in realtà si alleggerisce lo spirito, anche questa è una metafora, non abbiamo bisogno di “roba” abbiamo bisogno solo di noi stessi. Altre amiche fondamentali sono le scarpe, le scarpe che ci insegnano ad ascoltare il nostro corpo e i nostri bisogni. La parte francese, ad esempio, è una vera metafora di vita. Per i primi 400 km non c’è nulla, si parte scalando i Pirenei, circa 25 km in salita che ti portano a 1500 metri di altitudine e, successivamente, una ripidissima discese di 6 o 7 km. Il messaggio? Se hai superato la prima prova, la più difficoltosa, allora potrai compiere tutto il cammino senza problemi, ogni ostacolo sembrerà più semplice. Il cammino francese è,infatti, diviso in tre parti, la prima fisica, fatta di stanchezza, spossatezza, dolori, fastidi, vesciche ai piedi, la seconda di testa, il corpo inizia a metabolizzare la nuova vita, inizia ad abituarsi al suo nuovo scopo e così, un passo dopo l’altro non si riflette più sulla caviglia che fa male, ma su quello che abbiamo dentro, sui nostri errori, sugli sbagli, si litiga con se stessi, si piange e, finalmente ci si perdona. A quel punto inizia la terza fase, quella del cuore. Nel cuore quest’anno Fiorella porterà i bambini di Kabul. Anche “House of Flowers” compie un cammino con i suoi 30 e più bambini, un cammino che li aiuta a superare i traumi del passato per costruirsi un futuro fatto di serenità e di equilibrio. Tramite giochi ed arte gli educatori insegnano ai piccoli la pacifica tolleranza, in uno dei luoghi più oscuri del mondo. È un’oasi, che ha salvato, e salva tutt’ora, vite. Molti di quei bambini, oggi uomini e donne, hanno avuto la possibilità di continuare gli studi, laurearsi, trovare un lavoro. Nove Onlus, con “sono un bambino anch’io” ha messo una virgola laddove era stato messo un punto.
Quest’anno Fiorella svuoterà la mochila dei beni superflui, dei quali ha imparato a fare a meno sempre, non solo in cammino, e la riempirà dei vostri aiuti. In cammino non c’è pellegrino che non si fermi ad aiutare il prossimo, che non gli auguri “buen camino”, che no sia disponibile verso un suo fratello, i pellegrini sono tutti uguali, senza distinzione alcuna, ci si fida ciecamente del prossimo, non si ha vergogna di mostrarsi sporchi o sudati, si parla per ore e ore senza nemmeno presentarsi, senza conoscere il nome di chi ci sta seduto di fronte. Le persone del posto sono onorate del passaggio dei pellegrini, li rispettano e gli danno una mano quando serve. Ed è fra queste persone meravigliose che Fiorella camminerà per raccogliere fondi. Spedirà il denaro raccolto di volta in volta, dai vari ostelli, che non saranno le semplici tappe di una donna in viaggio, ma diventeranno un simbolo di speranza.
E per donare, come dobbiamo fare?
- è molto semplice, basta contattare Erchemperto o Paola Valitutti anche su facebook, me (Fiorella Leone) Antonella Babino, Raffaella Bonora miei contatti in Italia.
E i progetti futuri?
- a parte il prossimo cammino l’anno prossimo? A Dicembre andremo sicuramente a Kabul per visitare di persona l’orfanotrofio e poi abbiamo in cantiere un libro. Un libro che raccoglie tutte le lettere degli altri pellegrini, i loro messaggi, le loro parole, un libro i cui proventi saranno devoluti in beneficenza.
Il cammino di Fiorella per “House of Flowers” casa famiglia di Kabul sarà seguito da una tv e da un giornale spagnolo. Il messaggio di quest’anno, la preghiera cucita nel cuore di Fiorella sarà semplice “donate! Donate! Donate!”, e sarà come aver camminato con lei, fino a Santiago.
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