Per un pezzo di pane
27 settembre 2016
di Carolina Polo
Nel decennio successivo al 1870, la vita nei campi è dura ed il cibo scarseggia tra i contadini. La pratica del latifondismo, tra i proprietari terrieri, è ancora una forte usanza nei piccoli villaggi della medio-bassa Padana lombarda e Cassinetta non è da meno. Il nonno Colombo era padre di 2 ragazzini ed una neonata, rimasti orfani in seguito alla prematura scomparsa della madre, morta di parto. Egli era un contadino come tanti, alla Cascina Zucca, ma, rimasto vedovo, si trovò il peso di una famiglia e di una bambina, nata da pochi mesi, sulle spalle. La vita in paese era certamente molto comunitaria, la mancanza di risorse accomunava quasi tutti gli abitanti della classe popolareche, quindi, si sostenevano a vicenda, per quanto la loro sfavorevole condizione potesse permetterlo. Nel momento del bisogno infatti, le donne della cascina non esitarono ad offrirsi per allattare la piccola appena nata; in quel momento storico le nascite erano molto frequenti e non mancavano quindi mai, donne gestanti o in fase di allattamento. La minima sussistenza per il signor Colombo aveva però raggiunto il minimo indispensabile e, un po' per orgoglio, un po' per chiara esigenza, non volle dipendere ulteriormente dagli aiuti dei compaesani. Una gelida mattina d'inverno, decise quindi di dirigersi verso la dimora del signorotto locale, proprietario delle terre che il nonno coltivava e nelle quali viveva, per chiedere l'anticipo di uno "Sté"di frumento (lo "stèro" indicava un'unità di misura, solitamente utilizzata per la legna ed il grano; corrisponde ad un metro cubo di prodotto). Il nobiluomo lo ricevette nella sala delle armi,ordinandogli di arrestarsi all'ingresso della stanza. Poiché il latifondista intuì le ragioni di quella visita, si diresse verso l'espositore degli armamenti ed impugnò un fucile; nel momento in cui il nonno Colombo fece la sua richiesta, l'arma venne direzionata verso la sua figura con la minaccia che se non fosse uscito all'istante, la prima pallottola avrebbe centrato il suo corpo. Disperato, il pover'uomo tornò a casa per indossare una giubba da caccia e, nella tasca interna, pose la piccola figlia neonata. Repentinamente, per non essere visto, si avviò in direzione del naviglio che scorre lungo il paese, con l'intenzione di gettarsi nelle sue acque, ma venne visto da degli amici che, immediatamente, lo seguirono ed arrestarono la sua corsa suicida. Trascorsero poche settimane quando, afflitto dall'amarezza e dalla disperazione per un futuro che non poteva assicurare ai figli, il nonno si diresse nuovamente lungo gli argini del canale e vi si gettò. Anche in questa fatale occasione alcuni abitanti assistettero alla scena e, portando con loro una pertica, lo seguirono, ma non ci fu nulla che potesse fargli tornare la voglia di vivere, abbandonò ogni speranza e si lasciò trasportare dalle correnti, fino all'ultimo, amaro sentimento.
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