Inseparabili, il vizio dell'illusione
25 marzo 2025
Intervista a Cinzia Brugnola
Esistono spettacoli che divertono e altri che fanno riflettere. Inseparabili fa entrambe le cose nello stesso momento, lasciando lo spettatore in bilico tra la risata e il respiro trattenuto. Cinzia Brugnola, una delle protagoniste, ci guida attraverso l’anima di questa pièce, svelandoci il gioco sottile che si nasconde dietro la sua apparente leggerezza.
"Assurdo", "Grottesco", "Esilarante"
Queste sono le tre parole con cui Cinzia descrive lo spettacolo. A esse aggiunge un colore: borgogna. "Il colore del vino buono e dei segreti che affiorano quando se ne beve troppo". Una scelta che suggerisce fin da subito il mix di eleganza e vertigine emotiva che attraversa Inseparabili.
Il pubblico si troverà davanti a un gioco di specchi, in cui nulla è davvero come sembra. "Ciò che inizialmente appare come una situazione paradossale e assurda si trasforma gradualmente in una spirale di rivelazioni che cambiano la percezione di tutto. Si ride, certo, ma poi si resta senza fiato" racconta Cinzia. Ed è proprio questa dualità a rendere lo spettacolo così travolgente.
Lo smarrimento di chi osserva
L’emozione dominante, secondo l’attrice, è lo smarrimento. "Il giovane è perso in una situazione più grande di lui, la donna oscilla tra desiderio e senso di colpa, il medico si agita in un caos che non sa gestire. Ma alla fine, chi è davvero spaesato? Forse lo spettatore, che si ritrova a provare empatia proprio dove meno se lo aspetterebbe."
Si ride, ma il confine con la tensione è sottilissimo. "Ogni battuta nasconde qualcosa di più profondo, ogni scambio apparentemente leggero getta un’ombra su quello successivo. È più facile far ridere che lasciare col fiato sospeso, ma qui la sfida è fare entrambe le cose nello stesso momento." Un equilibrio perfetto tra commedia e dramma, che avvolge chi guarda in un vortice emotivo sempre più intenso.
Dolce come un'illusione, amara come un risveglio
Il titolo Inseparabili evoca un legame indissolubile, ma cosa significa davvero? "L’inseparabilità è dolce come un’illusione e amara come il risveglio. È il desiderio che si trasforma in prigione, il piacere che si fa condanna. O forse è il destino che si ripete, beffardo, senza che nessuno possa evitarlo." Un’affermazione che racchiude l’essenza della pièce: un intreccio di relazioni e coincidenze che si stringono attorno ai protagonisti come fili invisibili.
Se i personaggi potessero parlare direttamente al pubblico, direbbero frasi che sono pugnalate dolciastre:
"La vita è piena di coincidenze… e io avrei preferito non scoprirne alcune."
"Fino a un’ora fa pensavo di essere fortunato. Ora vorrei solo che qualcuno mi svegliasse."
"Figlio mio, ho sempre detto che eri speciale… ma stavolta hai superato ogni aspettativa!"
Un corpo che ride, una mente che piange
Le scene più difficili? "L’inizio e la fine," rivela Cinzia. "All’inizio siamo un corpo unico, in costante movimento, ed è sfiancante. Alla fine, invece, la commedia scivola lentamente nel dramma: il corpo è bloccato, ma la mente viaggia. Le parole si fanno più cariche, il respiro più pesante. Qui non si può semplicemente recitare, bisogna essere presenti al cento per cento."
Anche i dettagli apparentemente insignificanti raccontano mondi interiori profondissimi: il padre che si disinfetta continuamente le mani, quasi a volersi liberare della responsabilità che non ha mai voluto, la donna che si avvolge nella tela di scena come se volesse proteggersi da un passato che non può cancellare.
E alla fine, una frase che sembra scolpire il senso stesso di Inseparabili: Panthei màthos, ovvero "conoscere attraverso il dolore". Perché la verità, quando arriva, non è mai indolore.
Uno spettacolo da vivere fino all'ultima emozione
Inseparabili non è una semplice commedia. È un viaggio emotivo che inizia con una risata e finisce con un battito accelerato, uno spettacolo che ci porta davanti allo specchio e ci costringe a chiederci: cosa accade quando il confine tra ironia e tragedia si dissolve? Forse lo scopriremo, tra una risata e l’altra, senza rendercene conto.
Inseparabili è scritto e diretto da Arturo di Tullio. Sul palco, insieme a lui, Cinzia Brugnola e Riccardo Quintavalle danno vita a un intreccio narrativo travolgente.
di Giorgia Pellegrini
Foto di Valerio Iglio
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News » INTERVISTE | martedì 25 marzo 2025
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