MARIOLINA RIPAMONTI - BURLESQUE MAGICO
05 giugno 2020
di Roberto Dall'Acqua
Foto di Katia Paravati
Cos'è il burlesque? Arte affascinante ma sconosciuta che spesso, maldestramente, è scambiata con lo spogliarello. Lo scopriamo attraverso le parole di una tra le più apprezzate protagoniste.
- Mariolina come nasce il tuo amore per lo spettacolo? Il burlesque in particolare...
- Il mio amore x lo spettacolo è cosa antica, complice l’aver studiato danza, da ragazzina, con personaggi come Robert Pomper, Brian & Garrison, Steve La Chance; aver avuto due genitori innamorati del teatro, che mi hanno portato sin da piccola a vedere moltissimi musical e, non ultimo, aver avuto la grande fortuna di conoscere personalmente il grande Manuel Frattini (sigh…). Il burlesque è arrivato per puro caso quando, non più proprio ragazzina, ero alla ricerca di qualcosa di originale che mi facesse riavvicinare (dopo alcuni anni di sospensione) all’arte e alla ‘leggerezza’.
- Come concili lavoro e arte?
- Non sono una professionista (il mio lavoro è tutt’altro!), quindi non c’è problema di conciliare… le attività artistiche si collocano perfettamente nel mio tempo libero!!
- Come ti rapporti con i social? Li usi?
- I social mi piacciono, uso Facebook e Instagram
- Il tuo ricordo, personale o professionale, più emozionante?
- Ritengo una fortuna poter vivere spesso momenti emozionanti; ce ne sono tanti personali, diversi professionali (sono psicoterapeuta e i miei ricordi hanno tutti a che fare con la relazione interpersonale). Se vogliamo rimanere nell’ambito della passione per lo spettacolo, una grande emozione è stato il nostro debutto, come compagnia dilettante di burlesque, al Teatro del Fuoco di Foggia: un quasi sold out da 350 posti!!
- Alejandro Jodorowski afferma: <<Il tempo asciuga il superfluo e conserva l’essenziale. Che ne pensi?>>.
- Verissimo! Vivere con un atteggiamento mindful, peraltro (pratica che coltivo da qualche anno), aiuta a scovare il superfluo anche nel presente… imparando a metterlo da parte.
- Cioran, d’altro canto, afferma: <<Quando un cane abbaia a un ombra mille cani ne fanno una realtà>>. Che ne pensi? Esiste nel tuo ambiente questo modo di vedere?
- Il bisogno di sentirsi parte di un insieme e di condividere fa spesso scambiare per oggettività quello che, in realtà, è solo adesione e compiacenza; in altre parole, è più facile sposare un’idea acriticamente che difendere il proprio punto di vista… succede spesso, credo in qualunque ambiente.
- Come vedi il tuo futuro? Obiettivi personali e professionali?
- L’augurio che faccio a me stessa è di poter avere un futuro il più ricco possibile di esperienze, viaggi, rapporto con la gente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA copyright www.ilgiornaledelricordo.it
News » INTERVISTE | venerdì 05 giugno 2020
Ultimi diari
- Chiese vuote, perché? 16/11/2024 | Le fedi religiose: racconti, ricordi, riflessioni
- “Dov’è morte il tuo pungiglione" a Lentate 29/10/2024 | AdArte di Gaia Dallera Ferrario
- Han Kang, la prima volta della Corea 16/10/2024 | Incontri con gli autori
- Ravenna, scrigno dai mille tesori 07/10/2024 | I viaggi della memoria
- Cosa significa essere normali? 27/09/2024 | Violando di Francesca Viola Mazzoni
- Thompson e Zaragoza - Le letture di Agosto 06/08/2024 | La biblioteca di Marco Regi
Notizie in evidenza
- Derive Valvolari, sublime rock pop 23/11/2024 | DISCHI VOLANTI, MUSICA IN RETE
- AUTOMOBILISTI INDISCIPLINATI, SEMPRE PIU' MULTE 23/11/2024 | CRONACA
- Cicerchia, omaggio alla tradizione 22/11/2024 | GEOGRAFIA DI VIAGGIO
- La musica italiana trionfa nel mondo 21/11/2024 | RICERCHE E STUDI
- Laura Mà, magica “Camminami accanto” 20/11/2024 | DISCHI VOLANTI, MUSICA IN RETE
- Spirit de Milan Vintage 19/11/2024 | APPUNTAMENTI TRA LE NOTE