“Il trionfo del pianto”: Adele Affini attrae

09 giugno 2019

di Adele Affini

“Il trionfo del pianto”

Ferite profonde tracciano solchi immensi.
Goccie di amare lacrime cospargono il volto, segnato dal dolore.
Piange di nero lutto, l'avverso destino, consumato nel ricordo di un lontano gioire.
Si pone ostile il fatale viaggio, nel limbo di un corso di fiume.
Approda muto il cuore nell'illusione di un lungo sognare, compiendo giri sull'asfalto del mondo. Eppure tace l'allegro giullare, nulla appare più triste del suo vagare.
Un'oasi, come un miraggio, davanti allo sguardo perso nel vuoto.
Un volo attraverso l'ignoto e poi solo quel brivido che accarezza il niente.
Il dolce soffrire, tacito, succube di un fato che inerme rimane di fronte alla vita.
E ancora...
Quel viso amareggiato parla una lingua che conosce l'inganno di un cielo senza stelle. L'eterno sospiro lacerato da spine di rose, lega l'anima al suo petto, nudo d'insane follie.
Ed il tempo celebra al rogo, un rito che non conosce pietà


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