Martina Galletta, "Giuditta" appassionata
25 febbraio 2025
Martina Galletta è un'artista poliedrica, versatile. Autentica seguace del metodo Stanislavskij, si cala, meravigliosamente, nei panni dell'attote con interpretazioni ricche di pathos ed effervescenza, Dopo il successo del suo romanzo d’esordio “La Dimora degli Dèi”, l’autrice torna con una storia forte, ambientata a Roma durante il Ventennio, che racconta le ingiustizie di quegli anni viste dagli occhi dei protagonisti, ma sempre con una nota di speranza.
I protagonisti sono Giuditta, una ragazzina ebrea, e Libero, un operaio comunista, legati da una forte amicizia nata nel 1917. La passione per la politica li unisce in modo così profondo che il loro legame sopravviverà a due conflitti mondiali, alla vergogna delle leggi razziali del 1938, alle deportazioni. Un universo di personaggi accompagna i protagonisti in questo viaggio denso di ingiustizie e di dolore, nel quale, però, i due non smettono mai di sperare in un mondo migliore, finalmente libero da odio e guerre. Giuditta è un tributo a Roma e alla Resistenza, alle vittime delle leggi razziali e alle decine di migliaia di donne e uomini che hanno dato la loro vita per la nostra libertà. Il racconto di un passato che continua ad avere legami con un presente dove l’odio e la guerra sono ancora all’ordine del giorno, un disperato e lucido appello alla Memoria e all’umanità. Un tema molto sentito dall’autrice, che aveva ambientato anche il suo primo lavoro “La Dimora degli Dèi” nella Germania del 1938, raccontando il periodo storico attraverso gli occhi di Britta, giovane austriaca di buona famiglia, in viaggio con il padre e il fidanzato, astro nascente del Partito nazionalsocialista, per raggiungere il luogo del loro imminente matrimonio.
“Credo che sia importante - spiega martina - parlare di questi argomenti, affinché non venga mai dimenticato il dolore di chi ha subito quelle ingiustizie o la vita di chi è morto per darci oggi la possibilità di vivere liberi e in pace. La letteratura è uno straordinario strumento per raccontare storie, valori e sentimenti. L’espediente narrativo ci consente di raccontare molto del mondo di oggi, anche ambientandolo nel passato, per parlare ai giovani, ma anche a chiunque abbia voglia di aprire il cuore ad una storia”. Martina Galletta è attrice, musicista e scrittrice milanese. Dopo l'Accademia di recitazione Paolo Grassi lavora al cinema, in televisione e nei più prestigiosi teatri italiani.
di Manuela Bresciani
Foto ufficio stampa
Video https://youtu.be/KdA5eDTUhXE
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