IL MAKE - UP DEI DESIDERI

09 settembre 2018

di Raffaella Iannece Bonora

Qual è la prima cosa che ogni donna (o quasi) fa prima di uscire? A parte scegliere l'outfit giusto e una bella doccia rilassante? Ma certo! Truccarsi! 
In ogni borsa, anche la più mini, si nasconde un micro beauty center, la donna più semplice sulla faccia della terra avrà sempre con sè una boccetta di profumo e il suo gloss preferito a portata di mano perchè "non si sa mai". Sei lì, a fare la spesa e... l'uomo dei tuoi sogni è nella corsia di fronte? Niente paura! Tre gocce di profumo, una passata di lipstick, i tuoi occhiali da sole e sei subito una diva. Ma... l'abbiamo inventato noi donne del nuovo millennio il make up? È opera nostra? Domanda semplice e scontata, certo che no. Esiste sin dalla notte dei tempi, quando il primo australopiteco, specchiandosi in una pozza d'acqua esclamò "e cosa sono queste rughe a zampa di pterodattilo?" Graffiti vecchi come il mondo confermano la teoria, all'età della pietra ci si colorava, con prodotti 100% di origine naturale, parti diverse del corpo a seconda della tribù di appartenenza. Ma le influencers dell'antichità sono state di certo le donne egizie, capitanate da Cleopatra.  

La bella regina inventò lo scrub a base di sabbia e argilla del Nilo, scuriva gli occhi con il kohl (un kajal in polvere) li colorava con polvere di malachite e si cospargeva di unguenti profumati. Anche nell'antica Grecia erano in auge gli stessi prodotti, anzi a queste donne dobbiamo l'invenzione dell'ombretto, must dell'epoca il blu, l'azzurro e il verde, scurivano le sopracciglia, dipingevano di rosso le labbra. Ad Atene le donne trasandate venivano addirittura multate! Nell'antica Roma nasce lo smookie eye (credevate davvero lo avessimo inventato noi?) a base di...formiche abrustolite! Prodotto importante, che dominerà i secoli è la biacca, una mistura bianca a base di piombo, pericolosissima, per apparire pallide, all'epoca una pelle chiara era  sinonimo di nobiltà. Questa biacca la ritroviamo nell'elaborato make up delle geishe e alla corte di Elisabetta I che lanciò la moda della pelle di porcellana, sull'onda del successo fino al 1800. Maria Antonietta invece fu l'antesignana del gusto dell'eccesso, del resto ci troviamo nel cuore del rococò. Il suo cosmetico preferito? Il Rouge, pigmento rosso per labbra e gote. E non erano solo le donne, all'epoca quasi tutti gli uomini di ceto elevato usavano truccarsi, proprio come le signore! La rivoluzione, però, quella più importante, è avvenuta con l'avvento del cinema a colori negli anni 40, quando dive del grande  schermo hanno sostituito aristocratici e veneri dipinte.

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Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Greta Garbo, la scelta è vasta e anche il mercato si amplia. Pensate che il truccatore della Monroe inventò il tanto attuale contouring. Vip del cinema, rock e popstar, la televisione, le pubblicità, il mondo della cosmesi si arricchisce e si colora sempre di più di giorno in giorno. Oggi, con l'avvento di internet, il make up è entrato nelle case anche delle donne più spartane, influencers, makeup artist o semplici appassionate, guru del web che hanno popolato i canali youtube e le bacheche instagram proponendo un ventaglio si scelte infinito, da quello esagerato all'americana al trucco/non trucco all'italiana o il classico alla francese con eyeliner e labbra rubino, passando per un caleidoscopio di colori, soluzioni, mode e prodotti che, fino ad alcuni anni fa, esistevano solo nelle valigette dei truccatori cinematografici e oggi, invece, possiamo acquistare anche a poco prezzo grazie ad un mercato al passo con le nostre esigenze. Nel corso dei secoli si sono avvicendati migliaia di diktat diversi, dall'evidenziare le vene su polsi e tempie per sembrare più diafane, allo scurirsi la pelle con soluzioni autoabbronzanti,   anche se alcuni must sono per sempre: rossetto rosso ever green! La vera costante però è la ricerca di bellezza, la voglia sempre attuale di piacere e piacersi, il desiderio scolpito nel nostro DNA di essere e apparire migliori per sentirci felici e in armonia con noi stessi. 

Perchè il nostro beauty case non è un'accozzaglia di flaconi, sono emozioni, stati d'animo. Sono promesse che le donne fanno a se stesse. Sono speranze. una crema per distendere il volto è una carezza che facciamo a noi stesse, è un balsamo che stendiamo sulle bastonate del destino, un mascara nero intenso è una minaccia, ci obbliga a non piangere, per quanto le cose possano andar male. Un fondotinta matte, con una bella cipria e un phard luminoso è una maschera, quella che indossiamo per mostrarci sempre forti, perfette, imbattibili, inarrestabili. Tre gocce di profumo sono la nostra anima su pelle, sono l'odore dei nostri segreti, dei nostri sogni più profondi. Entrare in profumeria, per una donna, è un po' come entrare in farmacia, c'è tutto. Puoi curare una bassa autostima, un amore perduto, una delusione, puoi rimetterti in sesto ma, soprattutto, stai urlando al mondo che tu, madre, figlia, ragazza, signora, imprenditrice, casalinga ma, prima di tutto donna, ti vuoi bene e meriti di prenderti cura di te. 

 

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