LORENZO OSTUNI E IL DODECALOGO CRISTICO
26 gennaio 2017
Scritto da Stefano Fusi (2004)
"Dodecalogo Cristico", 12 specchi incisi al diamante da Lorenzo Ostuni
È una storia antichissima. Risale a 3000 anni fa, forse ancora più in là. A un popolo che viveva in Lucania, prima dei Romani; terra schiva e magica, una delle più magiche d’Europa. Per tutti questi millenni là s’è continuato a ‘creare il divino’, a ‘divinare’. Compiendo al tempo stesso un’operazione magica di ri-unione perenne della comunità attorno a conoscenze profondissime e arcane. Si racconta qui di un nonno, che negli anni Quaranta del secolo scorso ancora conduceva una cerimonia, in campagna, con tutti i contadini e i parenti, nella sua terra. Radunava tutti per divinare, usando come fonte d’ispirazione le interiora di animali, e una pietra. Una pietra divisa in due, istoriata con simboli cosmici, gli stessi che il nonno sapeva leggere nella milza del maiale. Era il nonno di Lorenzo Ostuni. Che da lui, in modi paradossali e seguendo il filo affascinante di una misteriosa line del destino, ha ricevuto l’incarico di continuare a divinare. Fino a portarlo, in un’opera ciclopica e miracolosa, a ricreare comunità d’amore, a rispecchiare in terra la luce, in un tempo frammentato, sull’orlo della dissoluzione spirituale. A portarlo a ritornare in piena coscienza, col cuore, la mente, le mani (la Trinità dentro di noi) all’antica arte e scienza delle Sibille, ricombinando il DNA della nostra stessa civiltà riallacciandone i fili spezzati: quelli che ci uniscono all’Eterno.
L’oracolo è ancora vivo
Nonno Mariano, per sessant’anni, con precisione millimetrica, divinò e previde nascite, morti, cambiamenti, stagioni, piogge, presagi, sogni, greggi e tutti gli eventi della comunità seguendo l’antico rituale e attingendo alla saggezza della pietra. Previde anno, giorno e ora della propria morte con trent’anni di anticipo: cinque minuti di differenza. “Questa è aruspicina”, disse a Ostuni, all’Università di Napoli, uno stupito professore d’archeologia. Amedeo Maiuri era la più grande personalità dell’epoca, scopritore di Pompei ed Ercolano. L’aruspicina era l’antichissima arte pre-romana di trarre presagi e dalla lettura di parti anatomiche o da altri elementi della natura (come il volo degli uccelli). Il professore lo esorta a tornare dal nonno per indagare. Ma il nonno si chiude: lo fa ubriacare, non racconta nulla. Lorenzo riesce solo a trascrivere il testo di una filastrocca in una lingua sconosciuta. Decodificata, si rivela in lingua osca: Osci e Sabelli erano popoli pre-etruschi. La filastrocca era antica dunque di 3500 anni. Non rivelandogli nulla su quel portentoso arcano, il nonno spinse il giovane Ostuni a cominciare una ricerca infinita sui simboli. Da allora ne ha raccolti 12.000: è la raccolta più grande del mondo. Se lo Spirito che ha assistito e guidato Ostuni finora lo vorrà, diventerà la colonna vertebrale di una ‘città degli studi sul simbolo’, sostenuta dall’Unione Europea. Ma questa è solo la superficie, seppure rutilante e fantasmagorica, della storia di Ostuni. Che è divenuto egli stesso creatore e ‘canale’ di simboli e sistemi oracolari stupefacenti e modernissimi. Erede di una tradizione gigantesca e finora perduta, quella delle Sibille dell’antico mondo mediterraneo. Gli oracoli viventi che profetavano con sentenze cui guardarono con rispetto e reverenza assolute per millenni re e sacerdoti, devoti e uomini comuni, per condurre la propria vita e il regno, per fondare città, per nascere, vivere, morire. Ciò avveniva nelle terre in cui viviamo ancora oggi, ormai ignari di tanta cosmica sacralità, spazzata via dall’Impero romano e dal cristianesimo dogmatico del potere, non da quello popolare dei santi e dei miracoli che ne riassorbì e velò la dimensione universale. Sacralità che è sopravvissuta solo in spazi, luoghi e contesti appartati, in meandri del tempo che ora riemergono; per ritrovare una scienza degli oracoli abbiamo dovuto rivolgerci in tempi moderni all’I Ching, ai popoli extraeuropei, alle saggezze diverse dalla nostra. Ma ora, con l’opera umile e grandiosa di Lorenzo Ostuni, le sibille sono rinate e ci parlano ancora. Per farci ritrovare la nostra anima.
Il sughero e l’oceano
Tuffarsi nel mondo di Lorenzo Ostuni, dei simboli e degli oracoli da lui ricevuti in quarant’anni dalla sua guida spirituale, Ajan, è come immergersi in un oceano infinito. Può fare perfino paura. È affrontare l’ignoto. È affrontare se stessi, senza veli né alibi. Ritrovarsi a nudo di fronte all’immensità. Ma è un viaggio da compiere. È possibile, ognuno di noi lo può fare. Lo stesso Ostuni, presentando la sua opera Chimere – alla ricerca dell’anima, ha detto: “L’uomo ragiona per segni, Dio per simboli. Entrare nel simbolo ci porta oltre la paura; col simbolo non siamo più sugheri che galleggiano nell’oceano infinito”. E ancora: “Per uscire dal pensiero logico, concatenato, che ci impoverisce e ci getta in un mondo privo di amore cioè di sostanza, occorre coltivare l’intuizione. Ascoltare con attenzione ciò che sta oltre gli altipiani che circondano la valle limitata della nostra esistenza, andare oltre gli orizzonti. Tutti possono fare questo lavoro di ascolto multidimensionale”. Un Oceano è lui stesso, Ostuni, appunto. Un oceano di esperienze, di messaggi, di vita. Una persona semplice e di cuore, che di fronte all’immensità di ciò che ha vissuto e scoperto ha scelto la via della pazienza, dell’umiltà. Scoperto in America –vicenda che sembra convalidare il detto nemo propheta in patria – in Italia è noto soprattutto come autore televisivo. Amico di Fellini, che per vent’anni ha frequentato la sua Caverna di Platone, ha ispirato per via oracolare molte delle opere del grande maestro del cinema, che della dimensione onirica fece una chiave per accedere a dimensioni universali. Ostuni è noto anche per due sue creazioni originalissime e potenti: il Biodramma e la Mirror-Therapy, la ‘terapia di luce’ con gli specchi simbolici che lui stesso istoria con simboli universali: primo e unico al mondo a sperimentare una tale, mirabile forma d’arte. Entrambi sono contributi originalissimi alla riscoperta delle dimensioni interiori e spirituali. Basterebbero questi a farne un protagonista assoluto della scena culturale contemporanea. Ma c’è altro. Ora, dopo quarant’anni in cui sono state studiate, sperimentate su 20.000 persone, sono a disposizione di tutti le Chimere, uno dei suoi sistemi oracolari. Sono l’I Ching occidentale per il prossimo millennio. Più vicino alla nostra cultura. Artisticamente raffinatissime, enigmatiche quanto basta e come si addice agli oracoli, hanno più e più piani di lettura e interpretazione. Lorenzo Ostuni ci guida con passione a usarle per cogliere la nostra condizione esistenziale, avvertendo che ciascuno deve trovarvi la propria lettura, la propria risonanza interiore. Quando scatta l’intuizione – e succede grazie al potere del simbolo che ha il compito di riunificarci al divino parlandoci in un linguaggio universale (portandoci insieme a Lui, come spiega l’etimologia del termine simbolo), quando avviene la magia dell’apertura al mondo ultraterreno, non siamo più sugheri in balia del tempo, degli eventi, della paura, delle illusioni e dei bisogni, ma sappiamo chi siamo e dirigiamo serenamente la nostra esistenza. Che ci appare per quel che è, una cammino sacro di un’anima eterna che dimora nel mondo materiale grazie all’amore e che ha l’amore come unico scopo, valido in se stesso, perché è ciò che sostanzia l’universo intero.
Lorenzo Ostuni ci ha lasciati a dicembre 2013
Lorenzo Ostuni. Scrittore, filosofo e simbologo italiano di fama internazionale. È creatore del Biodramma, metodo per la conoscenza e la terapia della personalità umana. Il Biodramma si è affermato negli Stati Uniti alla fine degli anni ottanta, attraverso il lungo insegnamento di Ostuni presso l'Esalen Institute (California) ad allievi di tutti i paesi; Ostuni, insieme al grande Assagioli, fondatore della Psicosintesi, è stato l’unico italiano docente a Esalen. L’Istituto di Esalen è il luogo in cui si è forgiata la Nuova era delle ricerche in psicologia transpersonale (quella che studia le dimensioni della mente e dello Spirito oltre la coscienza individuale): fra gli altri, a Esalen hanno studiato o insegnato personalità del calibro di Micheal Murphy, Alexander Lowen, Stanislav Grof, John Pierrakos. Ha narrato la sua avventura spirituale nel libro L’amore guarisce la vita, ed. Sperling & Kupfer, 2000. Ha pubblicato due sistemi oracolari: 99 Chimere - alla ricerca dell'anima e Amare ed essere amati - le Sfingi, entrambi con l'editore Tecniche Nuove. Autore di molteplici sistemi semiologici, simbologici e letterari tesi alla conoscenza profonda della psiche umana: Bionomikon (1975), Sfingi (1978), Maya (1980), Gorgones (1970-2002), Aure (1985), Matematica (1993-2000), Odissee (1982-1997), Infiniti (2003). Lorenzo Ostuni ha creato un Museo del Simbolo unico al mondo, costituito di 12 mila pezzi, visitabile su richiesta presso il Centro Studi La Caverna di Platone di Roma, di cui è fondatore e presidente. Tutto questo grande patrimonio costituirà presto la materia base di un Istituto Europeo dei Simboli Universali, interdisciplinare e transculturale, con sede in Roma, aperto ad allievi, ricercatori e teachers in residence di tutto il mondo: una vera e propria Università del Simbolo. Autore di programmi tv della RAI, per venticinque anni è stato producer dei maggiori sceneggiati tratti da opere letterarie (il Pinocchio di Comencini, Orlando Furioso, Lucine Leuwen, Cuore, Linea d'ombra, Il Passatore ecc) e di grandi film d'autore (Nostalgia di Tarkovskij, premiato al Festival di Cannes 1984; Megalexandros di Anghelopoulos, leone d'oro al festival di Venezia del 1980). Come ideatore-autore in video, i programmi tv sono stati molto numerosi. Un titolo di grande successo: Misteri, Rai 2 e Rai 3, 1994-1999. Ospite in video di molte trasmissioni RAI, Mediaset e La7 di grande ascolto (Uno mattina, Cominciamo bene, Il sogno dell'angelo).
"Rosa Alchemica" o "Alchemical Rose"
Specchi alchemici di Lorenzo Ostuni; incisione su specchio di Lorenzo Ostuni
Musiche di Eloisa Atti, Il Roseto
Montaggio di Eldo Stellucci
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News » PERSONAGGI | giovedì 26 gennaio 2017
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