SEMPRE PIU' PESCE NELLE DIETE
24 agosto 2017
di Giulia Licata
Da anni sulla tavola degli italiani c’è sempre più spazio per il pesce; un consumo legato a aspetti salutistici e alle proprietà benefiche di proteine nobili, anche se differenti da quelle della carne. Se ne consumano 25 kg a testa all’anno (erano 16 kg pochi anni fa), concentrato su sei specie, anche se sono molte altre quelle disponibili e altrettanto gradevoli da mangiare (fonte: Wwf Italia). Quantità ben lontane da quelle dei principali consumatori europei: Portogallo (53,8 kg a testa), Lituania (43,6 kg), Spagna (42,4 kg), Finlandia (36,4 kg) e Francia (33,5 kg), che rappresentano un terzo del consumo di pesce dell’Europa dove ogni cittadino ne consuma, in media, 22,5 kg all’anno. Un italiano su tre (30%) mangia pesce almeno una volta a settimana, mentre un altro terzo (34%) lo porta in tavola non meno di volta al mese (fonte: Eurobarometro). Due italiani su tre (59%) preferiscono acquistarlo in pescheria, non meno di quanto accada a coloro che prediligono invece la distribuzione all’ingrosso. Uno su tre (30%) fa spesa nei banchi che si trovano all’interno dei mercati e uno su dieci (9%) è nelle condizioni di rivolgersi direttamente al pescatore (fonte: Eurobarometro).
Ogni anno, la flotta di 13 mila pescherecci italiani – ciò che rimane dopo che negli ultimi trent’anni ne è stato dismesso oltre un terzo – attraccata ai porti e porticcioli italiani pesca in mare 180 mila tonnellate di pesce. Una quantità insufficiente a coprire il fabbisogno interno, tanto che due terzi del mercato sono coperti con pesce importato dall’estero, principalmente da Spagna, Danimarca e Olanda e, per il 50%, da Paesi in via di sviluppo. Secondo la Fao - Food and agriculture organization of the United Nations la produzione mondiale della pesca da cattura, compresa quella nelle acque interne, ammonta a 93,4 milioni di tonnellate (dato 2014), in crescita rispetto ai due anni precedenti. La specie più pescata è il merluzzo dell’Alaska, che, per la prima volta dal 1998, ha superato le acciughe cilene. Pesca record anche per tonni, aragoste, gamberi e cefalopodi (seppie, calamari, polpi, moscardini…). Sempre a livello mondiale, il pesce ha fornito il 6,7% delle proteine consumate, oltre a rappresentare una fonte importante di acidi grassi, omega 3 a catena lunga, vitamine, calcio, zinco e ferro. La produzione di pesce da acquacoltura è di 73,8 milioni di tonnellate (dato 2014), un terzo dei quali sono molluschi, crostacei e altre specie marine, anche se in termini monetari le specie principali sono salmoni e trote. I prodotti della pesca rappresentano all’incirca l’1% del commercio mondiale in termini monetari. I Paesi in via di sviluppo hanno esportato per un valore di 80 miliardi di dollari, con ricavi superiori a quelli di carne, tabacco, zucchero e riso messi assieme.
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News » SALUTE E BENESSERE | giovedì 24 agosto 2017
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